I sorteggi di Champions hanno regalato un girone sicuramente abbordabile alla Roma di Eusebio Di Francesco, che partiva con il vantaggio di trovarsi in seconda fascia. Tuttavia il non facile inizio di stagione dei giallorossi, induce il club capitolino a non sottovalutare minimamente gli impegni per evitare brutte sorprese. Ecco le squadre che compongono il girone G:

VIKTORIA PLZEN

Forse il maggior pericolo offensivo del Viktoria: Martin Zeman, esterno d’attacco che punì la Roma due stagioni fa in Europa League

Direttamente dalla quarta fascia una vecchia conoscenza per la Roma. Due stagioni fa, la compagine allenata all’epoca da Luciano Spalletti, si ritrovò i cechi nel proprio girone di Europa League. La differenza tra le due squadre parve abissale in quanto a livello tecnico ma ciò nonostante i giallorossi non andarono oltre un deludente 1-1 in trasferta nella gara inaugurale. Al ritorno, a Roma, invece fu tutto facile e arrivò una larga vittoria per 4-1. La formazione ceca, rispetto a quell’esperienza, non ha cambiato moltissimo ma nel frattempo si è laureata campione in carica del proprio campionato. Resta una squadra con dei grossi limiti e con calciatori di poca esperienza internazionale ma che vorranno senz’altro giocarsi le poche chance di andare avanti nella competizione, memori della grande impresa del 2013 contro il Napoli, asfaltato nella doppia sfida di Europa League ed eliminato.

Il tecnico è Pavel Vrba, uno che in Patria ha diversi titoli nel proprio palmares, che ha guidato la Nazionale Ceca e che ha avuto esperienze all’estero in Slovacchia e Russia. Solitamente schiera i suoi con un 4-2-3-1 con Hubnik punto forte della difesa e Limbersky che ha militato in Italia con il Modena diverse stagioni fa. A centrocampo lo slovacco Hrosovsky è il cervello della squadra e Kopic il giocatore di maggior talento. Occhio al nuovo arrivato Moses Ekpai, nigeriano che nella scorsa stagione si è messo in mostra nel massimo campionato ceco con la maglia dello Zlin, realizzando 7 reti. Davanti il maggior pericolo è Zeman, che punì i giallorossi già due anni fa e che sarà supportato dai centimetri e dalla potenza del centravanti Krmencic, nel giro della Nazionale e con un discreto feeling con la porta. Consapevoli dei propri limiti, i cechi tenteranno in tutti i modi di agganciare il terzo posto che varrebbe comunque il passaggio in Europa League.

CSKA MOSCA

Infortuni e discontinuità hanno frenato l’esplosione di Dzagoev, considerato il calciatore russo di maggior talento

Altra vecchia conoscenza per i giallorossi, memori del doppio confronto della stagione 2013-2014 che sancì il ritorno della Roma ai gironi di Champions a distanza di molti anni. La squadra all’epoca allenata da Rudi Garcia asfaltò i russi nella gara di esordio all’Olimpico per 5-1 ma poi commise un imperdonabile passo falso nella gara di ritorno che, con ogni probabilità, valse l’eliminazione ad opera del City: avanti con un gol di Francesco Totti, i giallorossi non riuscirono a portare a casa una vittoria fondamentale, facendosi pareggiare in pieno recupero. A distanza di alcune stagioni, il CSKA ha mantenuto la sua realtà europea di squadra ostica, specialmente se affrontata ad inizio competizione visto che il campionato locale inizia in netto anticipo rispetto a quello italiano. Tanti sono gli elementi ancora presenti in quella rosa, attualmente guidata dal bielorusso Hancarenka, al suo terzo campionato nel club.

Tra i pali c’è sempre il portiere della Nazionale russa Akinfeev, uno che in carriera ha sempre alternato grandi errori a ottime prestazioni e per questo non fornisce quella sicurezza necessaria. In difesa, appena ritiratosi il veterano Ignashevich, spicca il terzino Fernandes, brasiliano naturalizzato russo che si è messo in mostra al recente Europeo di casa con partite di livello che avevano attirato l’attenzione di club importanti come il Napoli. Nuovo acquisto, al centro della retroguardia, è l‘ex juventino Magnusson, appena arrivato dal Bristol. A centrocampo il talento di Dzagoev non è mai esploso davvero ma resta un elemento in grado di risolvere le partite in qualunque momento. L’ex palermitano Hernandez, sempre attanagliato dai continui problemi fisici, è il colpo nuovo per l’attacco assieme al giapponese Nishimura. Per i russi le chance di qualificazione passeranno attraverso la doppia sfida con la Roma e la prospettiva di raccogliere 6 punti contro il Viktoria.

REAL MADRID

Isco è uno dei tanti campioni presenti nella rosa del Real Madrid

Un incrocio dai tanti sapori quello che vedrà la Roma opposta ai campioni d’Europa in carica del Real Madrid, detentori del titolo da ben 3 anni di fila. Innanzitutto perché è una sfida classica per i giallorossi, che più volte nel loro cammino si sono trovati di fronte le Merengues, spesso ottenendo anche ottimi risultati. Pur essendo passati quasi 16 anni, è ancora viva la storica vittoria firmata Francesco Totti al Bernabeu o la meravigliosa qualificazione ottenuta sempre a Madrid con Spalletti. Poi c’è da considerare il valore assoluto della rosa del Real, che permetterà ai tifosi della Roma di ammirare dal vivo tanti campioni. Tra questi non ci sarà più lo spauracchio Cristiano Ronaldo, uno che con le maglie di United e Real ha spesso fatto male da queste parti. Proprio la partenza di CR7 alla volta di Torino, sponda Juve, ha portato molti malumori nell’ambiente madrileno, soprattutto per la scelta della società di non sostituirlo sul mercato. Il solo arrivo del portiere Courtois, che comunque migliora moltissimo il reparto arretrato, non è bastato a soddisfare la piazza e la sconfitta in Supercoppa Europea contro l’Atletico ha soltanto aumentato la negatività.

Nemmeno la scelta del tecnico Lopetegui è stata accolta con grande entusiasmo, vista la carriera piuttosto scarna di successi e soddisfazioni dell’ex CT della Spagna, salito alla ribalta più per il clamoroso esonero a poche ore dall’esordio del recente Europeo che per i risultati ottenuti. Ciò nonostante, la rosa del Real Madrid resta di primissimo piano, tra le più forti in assoluto sulla carta e ricca di giocatori di talento e in grado di risolvere le partite in ogni momento. Il modulo varia in base alla posizione di Isco, trequartista universale in grado di occupare tutti i ruoli dalla metà campo in su e di illuminare il gioco con la sua smisurata classe: 4-2-3-1 in caso lo si impieghi da fantasista, 4-3-3 se il ragazzo viene spostato a centrocampo. Della partenza di Ronaldo ne ha beneficiato soprattutto Karim Benzema, che finalmente è diventato il fulcro dell’attacco delle Merengues e non è più costretto a sobbarcarsi un enorme quantità di lavoro sporco. La media realizzativa del centravanti francese in questo inizio di stagione fa ben sperare, merito sicuramente anche del contributo ai suoi lati di Gareth Bale (infortuni permettendo) e del talento di Asensio. Da sogno il centrocampo, che si basa ancora sulla presenza di Kroos e di Modric, con quest’ultimo che alla fine è rimasto alla corte di Florentino Perez nonostante il corteggiamento dell’Inter e le polemiche sul rinnovo contrattuale. Destino simile a quello di Marcelo, a sua volta seguito dalla Juventus, ma che è ancora lì, pronto a creare superiorità numerica sulla sinistra con le sue discese. Un vero dream team che deve ritrovare la giusta serenità dopo un’estate all’insegna delle polemiche ma che non può e non deve avere altro risultato al di fuori del primo posto del girone, altrimenti sarà fallimento.

ROMA

Il bomber Edin Dzeko, vero trascinatore nel cammino europeo della scorsa stagione e fulcro dell’attacco giallorosso

Lo splendido cammino dello scorso anno, conclusosi tra le polemiche in semifinale col Liverpool, e alcune eliminazioni eccellenti durante i preliminari hanno permesso all’11 allenato da Eusebio Di Francesco di ritrovarsi in seconda fascia nei sorteggi. Il girone che ne è venuto fuori è di quelli da accogliere sicuramente col sorriso sulle labbra, perché tralasciando il Real Madrid, le altre due compagini sembrano sicuramente alla portata della Roma. Ma quale Roma? Quella coraggiosa, organizzata e spavalda che lo scorso anno si è fatta rispettare contro avversari di livello assoluto o quella pigra, stanca, disorientata e priva di idee di questo inizio di stagione? Proprio le prime gare del nuovo anno hanno gettato mille dubbi sull’operato estivo della società, con la tanto discussa decisione di smantellare buona parte della rosa che nello scorso anno ha ottenuto uno dei migliori risultati europei di sempre. Tanti i volti nuovi, forse troppi e non tutti funzionali all’idea di calcio del tecnico. Basti pensare ad uno dei più criticati in assoluto in queste prime partite: Javier Pastore. Il fantasista argentino è sembrato un pesce fuor d’acqua negli schemi del tecnico abruzzese e ha mostrato un ritmo di gioco e una condizione atletica ben lontane da quelle richieste per ben figurare in serie A. L’idea di schierarlo da mezzala sta naufragando sempre più viste le difficoltà del ragazzo nella fase difensiva e per questo lo si è visto posizionato sia da esterno d’attacco che da trequartista ma anche in questi casi con risultati abbastanza deludenti.

Probabile che Di Francesco decida di metterlo momentaneamente in naftalina, puntando sulla corsa dei giovani Pellegrini e Cristante, anche loro non irreprensibili in questo inizio di stagione. Anche la difesa, complice probabilmente la partenza dell’assoluto protagonista dello scorso anno, il portiere Alisson, è sembrata molto meno solida e ha mostrato diverse lacune. Il nuovo numero 1, lo svedese Olsen, è stato il portiere che ha compiuto più parate in questo inizio di serie A ma ancora non ha dato la sensazione di grande sicurezza, specialmente nella gestione dell’area di rigore e nelle uscite. L’attacco, invece, continua a poggiarsi quasi unicamente sul talento e sulla vena del centravanti Edin Dzeko, l’unico allo stato attuale che sembra in grado di risolvere le partite. Il frizzante Kluivert scalpita ma non si è ancora mai visto da titolare nonostante incoraggianti spezzoni mentre Under cerca la miglior condizione. Solita mancanza di cattiveria per El Sharaawy e Patrick Schick, chiamati a invertire la rotta.
Visto il buon esito, almeno sulla carta, del sorteggio, appare impensabile la prospettiva di non qualificarsi per gli ottavi ma c’è anche la consapevolezza che per fare ciò occorrerà ritrovare in fretta la migliore Roma perché il CSKA è squadra solida e rodata e lo stesso Viktoria Plsen non farà sconti a nessuno!