Charlie Chaplin: l’attore comico che ha rivoluzionato il cinema muto

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Di Elisa Adamo

Charlie Chaplin, noto attore, comico, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, nasce a Londra il 16 aprile 1889 e muore a Corsier-sur-Vevey il 25 dicembre 1977. Oggi in occasione dell’anniversario della sua nascita osanniamo la straordinaria carriera dei uno dei più grandi interpreti del cinema mondiale, noto a livello planetario per il ruolo di Charlot, personaggio intorno al quale ha dato vita alle sue sceneggiature. Charlie Chaplin è stato amato dal pubblico di ogni età per la carica di umanità che trasuda in tutte le sue storie, che si presentano come una commistione di amore e di insidie.

Accenni biografici e i primi passi nello spettacolo di Charlie Chaplin

charlie chaplin esordio
Charlie Chaplit ph credits Wikipedia

Charlie Chaplin nasce a East Strett, un sobborgo londinese di Walworth. Suo padre è Charles Chaplin Senior, un attore di varietà abbastanza conosciuto e sua madre Hannah Harriette Hill è un’attrice di talento poco nota. Il loro matrimonio si conclude in seguito al tradimento della madre quando Charlie ha appena un anno. A causa delle precarie condizioni economiche e disagi familiari Charles con il fratello maggiore trascorre 2 anni tra collegi e istituti per orfani a Lambeth. Il talento di Charlie non tarda a manifestarsi, sollecitato anche dalla madre dalla quale apprende l’arte del canto e della recitazione.

Muove i primi passi sul palcoscenico proprio con lei, quando durante una recita in un teatro di varietà a causa di un improvviso abbassamento della voce della madre il piccolo Charlie la sostituisce in scena. Nel 1898 si trasferiscono a Manchester ed entra a far parte di una compagnia guidata da William Jackson. Ottiene la parte di gatto nella pantomima Cinderella . In questi anni si occupa della madre affetta da turbe mentali che la costringono al ricovero in ospedale. Nel 1903 ottiene il suo primo ruolo fisso in teatro come strillone Billy in Sherlock Holmes.

L’avvio della carriera nel mondo del circo di Charlie Chaplin

La carriera artistica di Charlie Chaplin muove i primi passi nel mondo del circo entrando a far parte della compagnia di Fred Karno, dove si afferma come fantasista negli spettacoli itineranti. Debutta nel 1906 con L’incontro di calcio, nel quale Charlie interpreta il ruolo di un individuo che prova a drogare il portiere avversario prima della partita. Nella compagnia lavora anche il fratello, che idea le pantomime e Charlie le interpreta ed è così che apprende l’arte di esprimersi senza parole. In poco tempo Chaplin diventa uno degli attori più apprezzati della compagnia. Nel 1909 la compagnia inizia le tournée all’estero: prima a Parigi e successivamente negli Stati Uniti. Qui Chaplin viene notato dal produttore Mack Sennett, con il quale nel 1913 firma il contratto per la casa cinematografica Keystone

La nascita del personaggio di Charlot

Nel 1914 Charlie Chaplin interpreta il ruolo di Charlot in 2 cortometraggi Charlot ingombrante e Charlot all’hotel. Così nasce il personaggio di Charlot che rende Chaplin universalmente popolare e immortale, destinato a restare indelebile nell’immaginario collettivo. Tutti, anche oggi, dai più piccoli ai più grandi conoscono la maschera di Charlot che si distingue per la sua bombetta, baffetti e bastone da passeggio, pantaloni troppo larghi e scarpe sformate con giacchina lisa e stretta. Il personaggio si definisce pienamente nel 1915 come un vagabondo quando Chaplin recita nel cortometraggio Il vagabondo.

Ha così inizio per Charlie Chaplin un’ascesa nel campo nel cinema destinata a non fermarsi mai. Con la Keystone recita ben 35 cortometraggi, esibendo le sue straordinarie abilità costituite soprattutto dal saper comunicare agli spettatori disparate emozioni attraverso la mimica facciale, di cui ha pieno controllo. Nel 1915 lavora con la Essanay in altri 14 cortometraggi.

L’approdo alla Mutual Film e la nascita della United Artists

Successivamente Chaplin firma con la Mutual Film e gira 12 cortometraggi interpretando svariati ruoli e sancendo una fama mondiale. Chaplin nel corso di 5 anni, non ancora trentenne, recita e dirige ben 100 corti. Nel 1918 inizia a lavorare per la First National, con cui gira 10 film e ottiene un ingaggio di un milione di dollari, cachet mai guadagnato prima da nessun attore. Nel 1919 fa il grande passo: insieme al regista David Wark Griffith, a Mary Pickford e Douglas Fairbanks Chaplin fonda la United Artists. Da adesso in poi si occupa da solo di ogni fase della sua produzione cinematografica, circondato da un gruppo di fedelissimi collaboratori.

Il monello: la consacrazione di Charlie Chaplin come star

La consacrazione come star avviene nel 1921 quando dirige e interpreta il film muto Il monello, nel quale fa debuttare Jackie Coogan di soli 6 anni. Il film si caratterizza per la combinazione di commedia e dramma, tratto distintivo dei suoi lavori successivi. Chaplin come regista riesce a cogliere e a sfruttare a pieno le capacità protagonistiche che gli attori bambini possiedono. Infatti il piccolo Coogan commuove fino alle lacrime il pubblico interpretando il ruolo di bambino povero, abbandonato e desideroso di affetto.

Il film narra la storia di una donna che non potendo mantenere il figlio appena nato decide di abbandonarlo. Il piccolo viene ritrovato dal vagabondo Charlot che decide di adottarlo nonostante le difficoltà economiche. Dopo una serie vicissitudini, la madre in colpa per l’estremo gesto compiuto anni prima, diventata una nota attrice, riuscirà a ricongiungersi con il figlio e aprirà le porte della sua casa all’uomo che lo ha cresciuto.

La febbre dell’oro

Dal 1923 al 1952 si dedica anima e corpo nella realizzazione di 8 film per la United Artists. Tra i più importanti figura il film muto La febbre dell’oro, definito come una delle sue opere migliori. Il film narra la storia del vagabondo Charlot che sfida le avversità del rigido freddo delle montagne nevose del Canada per ricercare l’agognato oro. Si innamora di una ballerina e dopo una tempesta di neve si ritrova in una capanna in bilico sul baratro, in compagnia di un altro cercatore, il corpulento Giacomone che, affamato, lo scambia per un gigantesco pollo e tenta di divorarlo. La fame lo assale e Charlot si deve accontentare di una scarpa e dei suoi lacci come spaghetti, nella memorabile danza dei panini. Chaplin nel 1929 vince il suo primo Premio Oscar alla carriera.

Luci della città

L’affermazione del sonoro nel 1927 coglie Chaplin di sorpresa. Lui aveva ideato il personaggio di Charlot solo per il cinema muto. Inizialmente non si interessa ad esso, in quanto è molto scettico nei confronti di questa nuova invenzione. Quando nel 1929 inizia a cimentarsi nel suo nuovo film, il fratello lo invita a realizzare una pellicola sonora e nel 1931 Chaplin gira Luci della città, il primo film muto con sonoro e musiche sincronizzate con le immagini. Il film narra la storia del povero vagabondo Charlot, dotato di un animo sensibile che un giorno compra una rosa da una giovane venditrice ambulante cieca, di cui si innamora. Costei per un equivoco crede che lui sia milionario.

La sera stessa salva la vita ad un vero ricco ubriaco che prova a togliersi la vita e per ringraziarlo lo porta con sé nella propria dimora. Tuttavia al risveglio il ricco, ormai sobrio, è freddo e indifferente e lo caccia di casa. Tra mille peripezie e mestieri diversi, il protagonista cercherà di raccogliere il denaro necessario per restituire la vista all’amata. La fioraia una volta ricevuto in dono il denaro si opera e compra un negozio per vendere fiori. Quando Charlot passa per caso davanti alla sua vetrina, lei lo vede e gli va incontro offrendogli un fiore e appena gli tocca la mano lo riconosce.

Tempi moderni

Nel 1936 Chaplin realizza l’ultimo film in cui compare Charlot Tempi moderni. Il film narra la storia di Charlot nelle vesti di un povero impiegato che lavora in una fabbrica. Qui i ritmi disumani e i gesti ripetitivi della catena di montaggio lo conducono al ricovero in manicomio. Una volta uscito si trova coinvolto in una manifestazione sindacale e viene arrestato. Dopo aver sventato un’evasione ritorna in libertà e salva una ragazza orfana di strada dall’arresto innamorandosi di lei. La loro vita non sarà facile, ma insieme si incammineranno alla ricerca di un nuovo futuro.

Il grande dittatore e gli ultimi passi

Nel 1940 Chaplin realizza il suo primo film completamente sonoro Il grande dittatore. Nella pellicola interpreta 2 ruoli: quello del dittatore di Tomania, Adenoid Hynkel, esplicitamente ispirato ad Adolf Hitler, e un barbiere ebreo perseguitato dai nazisti. La storia è ambientata nello stato immaginario di Tomania, dove il suscettibile e irritabile dittatore Hinkel perseguita gli ebrei. Un barbiere ebreo, completamente somigliante al leader, dopo aver prestato servizio in Guerra è costretto a stare in ospedale per parecchio tempo per curare le ferite riportate. In tutto ciò è ignaro dell’ascesa del borioso dittatore. Una volta che torna nel suo quartiere d’origine, resta sconvolto dagli orribili mutamenti avvenuti.

Il barbiere prova a far fronte ai soprusi messi in atto contro la sua gente traendo le sue forze dall’amore che prova per la bella Hannah, con la quale si ribella alle ingiustizie perpetrate dal regime. Un casuale scambio di persona ridarà speranza all’umanità con il celebre discorso umanitario del finto dittatore. Il film si presenta come una coraggiosa sfida ad Adolf Hitler, il più potente dittatore del tempo. Attraverso l’imitazione caricaturale rimarca i suoi atteggiamenti e toni, cosa che emerge soprattutto nel discorso alla folla.

La presunta origine ebraica e le esplicite simpatie per le idee e i movimenti di sinistra pongono Charlie Chaplin sotto il controllo dell’FBI fin dal 1922, portandolo nel 1947 di fronte alla Commissione per le attività antiamericane. Il 19 Settembre del 1952, mentre era in viaggio per Londra, gli viene annullato il permesso di rientro negli USA. Nel 1953 Chaplin insieme alla sua famiglia vanno a vivere in Svizzera, presso Vevey, dove muore il giorno di Natale del 1977.

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Elisa Adamo