Nato a Cosenza nel 1985, Aiello si definisce “un calabrese orgoglioso, anche se da 14 anni vivo a Roma” anzi un Meridionale, come ha intitolato il suo secondo album, che uscirà il 12 marzo. “Con la mia musica voglio raccontare una terra spigolosa e aspra, circondata dal mare e piena di persone generose. Facendolo, non voglio marcare un dualismo trito tra nord e sud, perché il sud appartiene a tutti, non c’è distinzione ma contaminazione” racconta Aiello.

Dopo il diploma di Liceo Scientifico ha ottenuto una laurea triennale all’Università della Calabria in Scienze della comunicazione e una magistrale in Economia alla Luiss. Aiello suona il pianoforte e il violino da quanto ha 10 anni. A 16 anni si è dedicato al canto e ha iniziato a esibirsi per le prime volte in pubblico, scrivendo anche le sue prime canzoni. Nel corso della sua vita, il cantante ha vissuto per diversi mesi a Sydney dove suonava con una band locale. Per quanto riguarda la sua vita privata, Aiello attualmente non sembra essere fidanzato. Il cantante rimane in costante contatto con i suoi fan attraverso il suo profilo Instagram (@_aiello__).

Le hit malinconiche di Antonio Aiello, vedi il primissimo successo del 2019 Arsenico e l’ultimo Che canzone siamo, gli hanno valso le chiavi per entrare dalla porta principale al 71° Festival di Sanremo, dove lo vedremo in gara tra i Big, con la canzone OraAiello è un emergente che macina numeri virali (tre milioni di visualizzazioni su Youtube per il video di Che canzone siamo), bazzica nella scena musicale relativamente da poco eppure conquista il pubblico, con i suoi brani d’amore e di passione in cui mette l’accento sull’autocritica e racconta la sua terra in mille sfumature.

Per il cantante, dare questo titolo all’album che uscirà quasi contemporaneamente alla sua partecipazione a Sanremo 2021 è una sfida importante: “Uscire con questo titolo contemporaneamente a Sanremo è il mio tentativo di dare un messaggio: parlare delle contaminazioni della mia terra, dare vita a un pop meridionale dove la musica greca, spagnola, turca, il fado e la canzone italiana d’autore si incontrano. Ribadire che Meridionale non è un offesa per me, è un motivo d’orgoglio, anche difronte a chi lo intende come insulto.”

La sua missione sul palco dell’Ariston, dice, è quella di farsi conoscere da un pubblico più ampio e allo stesso tempo non tradire la propria idea di musica, specie perché Amadeus, direttore artistico del festival, ha dato quest’anno l’opportunità di rappresentare un genere musicale più contemporaneo e giovane, scegliendo un cast diverso dal solito. La vittoria per Aiello conterebbe molto, ma non vuole farsi troppe illusioni, circa: “Se a Sanremo arrivo ultimo come è successo a Vasco ma poi ho i concerti pieni come lui, ci faccio la firma”.