Antonio “Tony” Cicco, nato il 28 novembre del 1949 è un batterista, tastierista e cantante. Diplomato negli anni ’60 inizia ad esibirsi come batterista nei locali, militando in numerosi complessi.

Tony Cicco, napoletano, è un batterista, cantante, compositore, autore e polistrumentista dotato di una voce inconfondibile, tecnica raffinata e spiccato senso del ritmo, qualità che lo rendono unico nel panorama della musica italiana.

Nel 1969 fonda il complesso “Formula 3” con Alberto Radius alla chitarra e Gabriele Lorenzi alle tastiere. Risale sempre a questo periodo l’incontro con Lucio Battisti. I due cominciano a collaborare alla registrazione di “Questo folle sentimento”. A seguito della separazione dei componenti della band, l’artista ha cominciato la carriera da solista. Negli anni successivi pubblica quattro album. Nel 1977 come batterista dà vita al gruppo Fantasy. Sul finire degli anni ’70 collabora con Pino Daniele come percussionista e batterista per l’album “Pino Daniele”.

«Con me c’erano musicisti del calibro di Alberto Radius e Gabriele Lorenzi – ricorda Cicco –. Anche Battisti aveva un passato come gruppo. L’intesa è stata immediata. Bastava ascoltarlo per capire quanto fosse rivoluzionario». In realtà anche la Formula Tre provava a rompere gli schemi: «Pur senza le tecnologie di adesso, cercavamo nuovi suoni. Con Battisti sono stati anni straordinari. E’ stato per noi quello che George Martin è stato per i Beatles. Il nostro “quarto elemento”».

Insomma, «Siamo tutti figli di Battisti» non è una frase fatta: «Basta vedere come il pubblico interagisce ai nostri concerti per rendersene conto – conferma Cicco –. Non c’è solo la generazione di chi ha vissuto quel periodo, ma i figli e i nipoti. Un abbraccio senza confini per Lucio, ancora così moderno con i suoi testi e i suoi arrangiamenti». Oggi Tony Cicco è un «Numero Uno» (come la casa discografica di Battisti) che ha suonato in stadi e teatri «cult» per la musica, eppure l’esordio è avvenuto a Vercelli in una discoteca: «Per me sarà un ritorno graditissimo. All’epoca, poco più che diciassettenne, ero entrato nell’orchestra di Fausto Mola, considerato come il “Sinatra italiano” – racconta Cicco –. E la prima serata fu proprio all’Astoria di Vercelli. Ricordo l’incontro con il proprietario Barisio. Fu davvero una bella serata. Evidentemente Vercelli mi ha portato fortuna. Quell’esperienza, tra l’altro, mi è servita per affinare anche le mie qualità vocali visto che, nelle tre ore di concerto, Mola forniva ai musicisti l’opportunità di cantare».