
Gianni Dall’Aglio è nato a Mantova l’1 ottobre 1945. Lui è un famoso batterista e percussionista italiano, che ha contribuito a scrivere la storia della musica italiana. Dagli anni Settanta il suo nome è spesso stato accostato a quello di altri grandi artisti. Fra i principali troviamo Battisti, Mina, Celentano, Patty Pravo, Rita Pavone e Little Richard.
La sua vita privata è stata segnata da un evento che gli ha fatto guardare il mondo con occhi diversi. Gianni Dall’Aglio ha donato un rene alla moglie, Orietta Ravenna. “La cosa più bella che abbia mai fatto”, ha detto dopo l’intervento. “Il coraggio di affrontare un’esperienza del genere viene dall’anima – ha raccontato -. È una percezione che dura un secondo e che spinge a dire “sì, lo faccio”. Poi devi affrontare tutte le conseguenze di quel sì, i timori, le angosce. Ma il ricordo di quella spinta arrivata da dentro sconfigge tutte le paure, che sono umane”. Era il 2008 quando la moglie aveva urgente bisogno di un trapianto di rene. “Da quando ho sentito quella spinta dall’anima al giorno dell’intervento. Ricordo che stavo per entrare in sala operatoria – ha rivelato Dall’Aglio -. Avevo appena salutato con un lungo abbraccio mia moglie. Ci eravamo guardati, “ora cambieranno molte cose nelle nostre vite”, ci siamo detti. Mi ero ritrovato in una saletta, solo, non potevo fare altro che affidarmi ai medici e a Dio. E in quel piccolo spazio ho rivissuto la mia bellissima vita: mi sono sentito fortunato, pronto a tutto. Poi l’operazione è andata molto bene, sia a me che a Orietta, e oggi consideriamo un regalo questi ultimi nove anni di vita meravigliosi”. “È stato un dono anche per me”, ha detto parlando di quella esperienza.

“Avevo tantissima paura che tutto potesse essere perso che tutto potesse andare male, che togliessimo un rene a me senza dare la vita a lei. E questo ha generato un coraggio pazzesco. Un’ora prima di entrare in sale mi hanno tenuto un’ora fermo sul lettino freddo, sentivo il rumore dei ferri della sala operatoria, poi mi è venuto un calore addosso e un senso di forza, l’anima mi è venuta incontro e mi ha detto ‘stai tranquillo, vedrai che tutto andrà bene’, e infatti è andata bene” Ricordo che stavo per entrare in sala operatoria. Avevo appena salutato con un lungo abbraccio mia moglie. Ci eravamo guardati, “ora cambieranno molte cose nelle nostre vite”, ci siamo detti. Mi ero ritrovato in una saletta, solo, non potevo fare altro che affidarmi ai medici e a Dio. E in quel piccolo spazio ho rivissuto la mia bellissima vita: mi sono sentito fortunato, pronto a tutto. Poi l’operazione è andata molto bene, sia a me che a Orietta, e oggi consideriamo un regalo questi ultimi nove anni di vita meravigliosi”
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