Chi è Margherita Rebuffoni, la mamma di Nadia Toffa: “Il dolore non passerà mai”

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Di Redazione Metropolitan

Margherita Rebuffoni è la madre di Nadia Toffa, conduttrice e inviata televisiva divenuta molto famosa nel corso degli anni, ma che è venuta a mancare pochi anni fa a causa di una malattia, dopo aver coraggiosamente combattuto a partire dal 2017.

Era dicembre 2017 quando per Nadia Toffa, volto storico del programma in onda su Italia 1 Le Iene Show, è iniziato un vero e proprio calvario. Prima il malessere, poi la scoperta della malattia e infine le estenuanti cure a cui la conduttrice si è sottoposta fino all’ultimo. Un percorso che Nadia ha affrontato con grinta e coraggio, ma che non l’ha mai vista sola.

Accanto a lei sin dai primi momenti c’è stata infatti proprio colei che l’ha messa al mondo e che oggi da tutti è conosciuta come mamma Margherita. In ospedale o a casa, Margherita Rebuffoni ha combattuto per Nadia e insieme a Nadia. Tanti e diversi i momenti difficili da affrontare, ma un unico denominatore comune a caratterizzare questa battaglia: il sorriso.

Una serenità che sembra fare a pugni con la spietatezza della malattia, e che oggi è conservata in diversi scatti che Nadia stessa ha condiviso con i suoi fan su Instagram. Sorridenti durante l’ennesima seduta di chemioterapia, spensierate dal parrucchiere, felici per essere a casa nel giorno di Natale: con queste immagini abbiamo iniziato a conoscere mamma Margherita.

“L’aveva detto la mia Nadia, la malattia che le era capitata l’aveva chiamata ‘dono’ e non era stata capita. L’aveva chiamata così perché le aveva fatto vedere che al di là delle cose materiali c’era qualcosa di molto più alto”.

Oltre che ad essere spesso ospite nell’ambito di ricevimenti e programmi proprio per sensibilizzare in merito alla malattia, si è anche esposta in ambito personale avendo rivelato di “sentire” la presenza della figlia:

“È Nadia che mi chiede di portare avanti dei progetti. Non è mai andata via, la sento e ricevo sempre dei segnali da lei. Pochi giorni fa, ad esempio,  guardando delle foto di mia nipote su Instagram, mi è comparsa in un momento di malinconia, una foto di Nadia con la scritta: “Sono sempre accanto a te”. 

Nel 2020 è stato pubblicato  “Ti aspetterò tutta la vita” edito da Chiarelettere.

“Nadia era un dono, Nadia è tuttora un dono e attraverso questo libro lo sarà anche in futuro” sono le parole di Margherita Rebuffoni, mamma della giornalista Nadia Toffa, morta nel luglio del 2019 a causa di un tumore al cervello. I sentimenti, le emozioni e le poesie della figlia scomparsa troppo presto continuano a vivere nel libro “Ti aspetterò tutta la vita” che Rebuffoni ha presentanto oggi pomeriggio all’interno degli eventi promossi dal “Colleg(haimoci) festival.

Tutti i proventi del libro saranno destinati alla fondazione Nadia Toffa creata dai genitori della celebre giornalista de Le Iene per contribuire alla ricerca oncologica, in particolare quella legata al cancro al cervello. “Sul sito della nostra fondazione si può donare anche solo un euro, perchè – sottolinea Margherita Rebuffoni – se tutti noi donassimo anche solo un euro si raggiungerebbero risultati impensabili”.

“Obiettivo della fondazione – tiene a precisare Margherita – è quello di regalare agli ospedali civili di Brescia un ecografo, del costo di 170mila euro, fondamentale per le operazioni legate al tumore al cervello, per questo io e mio marito stiamo girando l’Italia nel segno di Nadia”.

Filo conduttore delle iniziative promosse dal “Colleg(hiamoci) Festival organizzato all’interno del meeting centre “Il Fienile” è la tematica del dono. Per mamma Margherita “Nadia è ed era un dono sia come figlia che attraverso il suo lavoro d’inchiesta”.  “Tutta l’eredità che Nadia ci ha lasciato attraverso i suoi racconti sono un dono – evidenzia Giulia Rugna Sapia, direttore del Collegio Sant’Isidoro e della residenza universitaria Gasparini – il ricordo secondo me è la più importante forma di dono che possiamo continuare ad esercitare”.

Dopo la presentazione del libro, si è tenuto un live painting (pittura dal vivo) a cura dell’artista piacentino Fabio Guarino, accompagnato da musica e da un gradevole rinfresco. Durante il festival – legato alle iniziative della “Giornata del Dono”, d’intesa con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, e organizzato dalla direzione del Collegio, in collaborazione con gli studenti collegiali e con l’Associazione Diciottotrenta – è stata inaugurata un’esposizione di illustrazione grafica sul tema del dono dal titolo “Non siamo così soli”. “Le opere – ha spiegato Rugna Sapia – rappresentano un estratto dei lavori confluiti nella mostra a cielo aperto “cARTElloni – L’arte si fa per strada”, promossa dall’associazione Diciottotrenta con lo scopo di diffondere l’arte nelle strade di Piacenza”.

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