Chiara Ferragni e i Moon Boot copiati, l’influencer perde la causa

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Di Redazione Metropolitan

Ebbene si! Secondo il Tribunale di Milano, l’imprenditrice digitale Chiara Ferragni ha copiato i famosi Moon Boot. Dovrà quindi risarcire la casa produttrice Tecnica, che li produce dal 1978, e togliere dal mercato i suoi prodotti. I famosi scarponi da neve, infatti sono coperti dal diritto d’autore, gli imitatori quindi devono fare molta attenzione.

La sentenza per Chiara Ferragni

La decisione del Tribunale di Milano obbliga il brand dell’imprenditrice a ritirare dal mercato i suoi prodotti e a versare un risarcimento a Tecnica, l’azienda ideatrice degli originali. A nulla sono valse le argomentazioni della difesa, che sosteneva una “pretesa autonomia creativa che si ridurrebbe di fatto all’estrosità conferita ai modelli dall’uso del glitter”, come si legge nella sentenza.

I due modelli a confronto: Ferragni vs Moon Boot - credit: lavoce di venezia
I due modelli a confronto: Ferragni vs Moon Boot – credit: lavoce di venezia

Fatta esclusione per l’uso dei glitter i due modelli, però appaiono davvero molto molto simili. La sentenza ermana:

Vietate la riproduzione, l’elaborazione, la distribuzione, la vendita, l’esportazione, la pubblicità e l’acquisto di modelli non autorizzati che riproducono le caratteristiche salienti dei Moon Boot®.

I Moon Boot, anni di storia

I Moon Boot furono creati da Giancarlo Zanatta, imprenditore di Montebelluna, in provincia di Treviso che si ispirò agli scarponi indossati dagli astronauti per lo sbarco sulla Luna, da cui presero anche il nome Moon. 

La prima sentenza sul diritto d’autore era del 2016. E dopo due sentenze è improbabile che un giudice decida diversamente. Noi certo non intendiamo smettere di perseguire i concorrenti sleali. Stiamo lavorando per controbattere i falsi venduti anche in altri Paesi, a cominciare da Francia e Germania in primis.

Chiara Ferragni dovrà anche risarcire a livello economico il brand, ma le cifre non sono note dato che ci sarà una trattativa privata.

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a cura di Donatella Gazzè