Cina: gli errori di Xi Jin Ping

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Di Maria Paola Pizzonia

I lockdown hanno danneggiato gravemente l’economia della Cina, vediamo gli errori che potrebbe aver commesso Xi Jin Ping dal momento della Pandemia.

La Cina attualmente vive una forte crisi, e i motivi non è difficile immaginarli. Il Covid e la gestione del virus hanno saltare i piani di crescita del governo; hanno stremato la gente che vive al ritmo dei tamponi quotidiani, nella speranza di risultare sempre negativa e che nessun vicino di casa o conoscente sia positivo

Il Capo di Stato purtroppo ha accumulato “scivoloni” in molti ambiti: pandemiaeconomia, politica estera. Ma soprattutto nella gestione interna, forse per via della sua smisurata concentrazione di potere personale.

A fronte di tutto ciò la crescente frustrazione del paese ha fatto sì che il malcontento salisse a livelli inimmaginabili: adesso le sfide per il regime sono reali.

Il ruolo del covid nella Cina che deve comprendere gli errori di Xi Jinping:

Vediamo come lo stesso Paese in cui è iniziata la pandemia di Covid è quello che non riesce a uscirne. Questo è il motivo per cui è così minacciata la sua stabilità politica. Ma le proteste, per quanto diffuse, non sembrano costituire le premesse per una «nuova Piazza Tienanmen» come per la celebre mobilitazione nel 1989. Quindi non aspettiamoci un attacco diretto al regime, il partito comunista ha eliminato ogni premessa che possa costruire un’opposizione organizzata.

Cosa aspettarci, allora?

Potremmo ipotizzare che queste manifestazioni saranno una sorta di pretesto perché al livello politico, finalmente, riemergano quelle correnti alternative. Pensiamo infatti che nel passato politico della Cina Xi aveva creduto di reprimere ogni alternativa a sé, con una tecnica di martellante politica personalistica.

Ma dove ha sbagliato, se osserviamo bene il suo operato?

Anzitutto osserviamo gli errori in pandemia

La serie di errori da lui commessi è evidente. Vediamo di elencarli in punti salienti:

  • Prima ci furono la sottovalutazione e le censure di regime, che nascosero l’origine del Covid e quindi ritardarono le risposte. Prima ancora che di queste bugie fosse vittima il resto del mondo, i cinesi stessi ne pagarono conseguenze pesanti.
  • Di conseguenza subito dopo questa fase il regime fu quasi costretto a ricorrere a lockdown durissimi. Questo ha portato a policy rigide, con restrizioni e privazioni uniche al mondo, per una debolezza inconfessata.

    Quale? Ovviamente il sistema sanitario cinese è inadeguato in gran parte del territorio nazionale e sarebbe collassato se il contagio fosse sfuggito di mano.
  • Aggiungiamo un altro fattore: l’ultra-nazionalismo di Xi. Questo particolare ha imposto la scelta di usare vaccini di produzione locale, che in molti casi si sono rivelati meno efficienti di quelli occidentali.
  • La situazione è diventata tragica quando errori sono stati travestiti da propaganda di regime. Questa narrazione, che esaltava il trionfo di Pechino nella guerra al Covid, descriveva la risposta occidentale come un’alternativa “senza futuro” per poter, di rimando, alimentare la narrazione che le policy cinesi fossero efficaci.

    Il problema è che Xi è rimasto così prigioniero della sua stessa narrazione apologetica. Mettere sul piatto un così netto confronto sul quale basare la campagna politica è un azzardo. Azzardo che gli ha reso più difficili le correzioni di rotta.
  • La chiusura delle frontiere con l’estero non è da sottovalutare. Tra le privazioni inflitte in questi quasi tre anni, la semi-chiusura delle frontiere ha tolto a 150 milioni di cinesi dei ceti medio-alti una delle libertà di cui godevano, quella di viaggiare all’estero. Molte famiglie hanno subito un distacco forzoso e prolungato dai figli che studiano nelle università occidentali.
  • Anche la limitatezza della mobilità interna è stato un grande problema. La massa dei cinesi più poveri, l’esercito di operai migranti tra campagne e città, ha sofferto imposizioni perfino più dure con i ripetuti blocchi.

Una conclusione sulla Cina e gli errori di Xi Jin Ping:

L’eccesso di potere di Xi ha ridotto i correttivi interni: più si concentra infatti il potere nella mani di un solo uomono meno funzionano i contrappesi politici. Ed essi servono proprio per monitorare ed equilibrare la gestione del potere affinchè situazioni come queste non si presentino.

Ma come mai è avvenuto? Forse al vertice del sistema non arrivano le informazioni giuste sui danni inflitti alla popolazione cinese? Questo dovrebbe farci riflettere sulla pericolosità di una piramide gerarchica selezionata in base a un principio di obbedienza, su quanto quindi possa essere nociva per la Politica.

Articolo di Maria Paola Pizzonia

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