Era infinito immediatamente in un turbine mediatico Renato Brunetta. Il ministro della Pubblica amministrazione era stato finito sotto attacco a causa di alcune dichiarazioni riportate dal Corriere della Sera contro lo smartworking. Dichiarazioni che poi si sono rivelate vecchie e non attuali facendo diventare il tutto una clamorosa gaffe.

L’attacco a Brunetta

Bisogna Riaprire tutto. i Comuni devono funzionare, i tribunali devono funzionare, come funzionano gli ospedali. Non vedo perché se un ospedale funziona, non possa funzionare una scuola, un Comune, un ufficio urbanistica, un tribunale”. Queste le dichiarazioni, pubblicate dal Corriere della Sera, del ministro Renato Brunetta. Il titolare del dicastero della Pubblica amministrazione ha poi aggiunto: “Io sono stato alla Camera, con tutti i miei collaboratori, a lavorare per tutto questo tempo. Noi votiamo in un’aula, mantenendo distanziamento, sicurezza, ma si è tornati a lavorare. Smettiamola per favore, basta: si torni tutti a lavorare”.

Immediata la ripubblicazione di tutti gli altri quotidiani di queste parole con cui Brunetta è stato messo sotto accusa e dato in pasto alla gogna mediatica. Questo perchè non avrebbe tenuto alcun conto dell‘attuale situazione d’emergenza in cui si trova l’Italia. Non solo le parole fuori luogo del ministro della Pubblica amministrazione avrebbero tradito anche le raccomandazioni di Draghi che non voleva dichiarazioni programmatiche prima della fiducia al nuovo governo. Un incredibile caso che poi in realtà si è rivelato frutto di un clamoroso errore del Corriere della Sera.

Clamoroso errore del Corriere della Sera su Brunetta
Renato Brunetta, fonte milanopost.info

La gaffe del Corriere

La mia intervista era del giugno scorso”, ha dichiarato infatti il ministro Brunetta. La gaffe del Corriere della Sera è dovuta al fatto che per l’appunto l’intervista pubblicata e rilanciata da molti giornali è vecchia. È stata pubblicata in passato da Tgcom 24 quando Brunetta era ancora deputato e all’opposizione e poi ripescata dal Corriere. Un errore reso ancor più evidente dal fatto che su Tgcom24 non è stato riportato nulla.

Nessuno avrebbe notato l’errore per cui come causa è stato ipotizzato la volontà di fare qualche click ora che Brunetta è nuovamente all’ordine del giorno come ministro. C’è pure la tesi più maliziosa secondo cui si sarebbe voluto attaccare il Centrodestra riesumando una vecchia intervista sullo smartworking di otto mesi prima.

Stefano Delle Cave