CM Punk – il grande rimpianto

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Di Redazione Metropolitan

Parlare di CM Punk evoca ricordi agrodolci per ogni appassionato di wrestling. La sua celebre Go to sleep fa ancora saltare dalla sedia ogni tifoso quando si rivedono i vecchi incontri. Il suo addio alla WWE improvviso, durante la road to Wrestelmania, ha sconvolto i fan. Il trattamento riservato all’atleta da parte della federazione di Stamford ha fatto il resto per creare una frattura insanabile. Eppure tutti ancora sognano un suo ritorno, lo rimpiangono amaramente.

CM Punk – fonte Pinterest

Il debutto di CM Punk

CM Punk ha esordito in federazioni minori nel 1999 e dopo una lunga gavetta, in cui ha avuto modo di farsi apprezzare dagli amanti del pro wrestling, è approdato in WWE nel 2006. Nel giro di 1 anno era già al vertice della card nel roster ECW, diventando campione.

Campione del mondo

Dopo il trasferimento nel roster di Raw impiegò solo 7 giorni per conquistare il titolo di campione del mondo. Lo Straightedge, gimmick basata sulla reale filosofia di vita di Phil Brooks, aveva infatti vinto il Money in the bank ladder match. Appena approdato nello show rosso incassò la valigetta ai danni di Edge.

Lo straight edge

Divenuto heel CM Punk iniziò a cercare di convertire il pubblico alla filosofia straight edge. Questa filosofia si basa sostanzialmente sul rifiuto di alcol, tabacco, droghe e vita sessuale sregolata. Molti spettatori del pubblico accettarono di farsi rasare i capelli dal proprio idolo e di entrare a far parte della società di CM Punk. Il successo di questo atleta l’aveva già reso un idolo indiscusso.

CM Punk WWE Championship

CM Punk Pipe Bomb – fonte The SportRush

Nel 2011 annunciò che avrebbe lasciato la federazione, conquistando il WWE Championship e portandoselo via. Ebbe inizio così il feud con John Cena in cui avvenne il famosissimo segmento della Pipe Bomb, in cui CM Punk affermò che l’unica cosa in cui Cena è migliore di lui è “nel leccare il culo a Vince MacMahon” inveendo contro la federazione e il suo capo prima che gli venisse chiuso il microfono. Lo Staightedge sconfisse il campione e conquistò la cintura nel suo ultimo giorno di contratto.

Il ritorno

Tornò dopo qualche mese con la nuova themesong “Cult of Personality” riprese il feud con lo stesso Cena per decretare chi fosse il campione indiscusso della WWE. A vincere fu proprio CM Punk, che la notte stessa subì l’incasso della valigetta da parte di Alberto Del Rio.

Il record di 434 giorni

Iniziò nel 2012 il feud con Chris Jericho per decretare chi fosse il migliore al mondo e sconfisse Y2J. Era in corso il suo famosissimo record di giorni da campione del mondo WWE. In questo periodo ebbe inizio il feud con Rayback, in cui vinse grazie all’aiuto di coloro corrotti da Paul Hayman, il suo manager. The Shield debuttò proprio per aiutare CM Punk e rimase segretamente al suo fianco fino alla sconfitta del Best in the world contro The Rock a Royal Rumble. Sconfitta che interruppe il record a ben 434 giorni!

Il silenzioso addio

Ebbe così inizio l’ultimo anno di carriera di CM Punk. Durante questo periodo affrontò, perdendo, The Undertaker a Wrestelmania XXIX e Brock Lesnar a Summerslam. Ma era scontento della gestione del suo personaggio. Aveva un sogno: lottare nel main event di Wrestelmania e quando gli fu detto che non l’avrebbe realizzato abbandonò la federazione, senza neanche un’ultima apparizione per salutare il pubblico che l’aveva amato e venerato per quasi 10 anni.

CM Punk vs WWE

Dopo l’addio alla WWE accusò la federazione di aver messo a rischio la sua salute in più di un’occasione. I medici della compagnia continuavano a dirgli che stava bene ma uno specialista privato a cui si rivolse gli comunicò che stava seriamente rischiando la vita! La WWE rimosse tutti i contenuti di CM Punk infliggendogli, seppur per motivi diversi, lo stesso trattamento riservato a Chris Benoit. Gli sottrassero persino il record di giorni da campione in favore di Brock Lesnar. I fan presero ovviamente le parti di Phil Brooks, divenuto ormai l’eterno rimpianto della grandezza che poteva essere e non è stata. In molti ancora attendono il suo ritorno.

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