Benvenute e benvenuti su CoffeeNSupes, la rubrica sui supereroi da leggere in pausa caffè!
Tazzina alla mano, vi accompagnerò in un viaggio nel tempo e nello spazio alla scoperta dei film sui supereroi più e meno conosciuti fino a spingerci nelle profondità della psicologia, filosofia e sociologia nascosta tra le righe degli affascinanti eroi e villain moderni.
In questo appuntamento inizieremo ad analizzare la particolare storia di Wolverine, l’antieroe portato sullo schermo da Hugh Jackman. Ma prima, rewind: nelle puntate precedenti abbiamo trattato della trilogia dedicata agli X Men soffermandoci sui temi della diversità, della distopia e della discriminazione. Ora, zuccherate i caffè e allacciate i mantelli…
Nerds, assemble!
Le origini di Wolverine
Era il 2000 quando per la prima volta venne portato sullo schermo Wolverine, interpretato dall’australiano Hugh Jackman per tutta la saga cinematografica dedicata agli X-Men. L’attore ha certamente influito sulla notorietà del personaggio, facendolo diventare in poco tempo uno dei mutanti maggiormente apprezzati. Grazie all’interpretazione di Jackman, il Wolverine cinematografico è risultato fin da subito ben caratterizzato ed inserito in un crescendo di tensione ed evoluzione che lo ha condotto ad un tramonto da eroe nel film del 2017 Logan – The Wolverine. Ma così non si può dire anche del Wolverine dei fumetti, che ha dovuto aspettare una trentina d’anni, a partire dalla sua prima apparizione, per risultare un personaggio fornito di origin story.
Nel 2002, complice probabilmente anche il successo del primo film dedicato agli X-Men, l’autore Paul Jenkins scrive la miniserie Origin dedicata all’antieroe. È solo a questo punto che si viene a conoscenza della sua backstory, che nel film del 2009 X Men le origini – Wolverine viene ripercorsa durante i titoli di testa. Scopriamo che il Canada è la sua patria e che il suo vero nome è James Howlett, malaticcio figlio di un ricco proprietario terriero dell’ottocento. Nel film ci viene mostrato che cresce insieme a Victor, il figlio del giardiniere Thomas Logan che in realtà è il suo vero padre. Assiste all’omicidio dei genitori per mano di Logan e ciò scatena i suoi poteri mutanti: gli artigli d’osso con cui uccide il giardiniere. Scappa insieme a Victor e da quel momento diventano inseparabili fratelli, percorrendo la storia fino ai giorni nostri.
Arma X
Quando si crea un personaggio lo si fa dotandolo fin da subito di quella origin story che vediamo in molti “primi” film dedicati ai supereroi. Ma Wolverine nasce senza caratterizzazione e senza background. Ci troviamo nel 1974 quando un certo super agente chiamato Arma X compare nell’ultima pagina di un fumetto dedicato ad Hulk. Inviato dal governo locale per combattere il gigante verde, il personaggio era destinato a concludere il suo brevissimo arco narrativo con lo scontro stesso. Nel 1975 la Marvel ha intenzione di rendere i suoi X-Men più inclusivi. Forma un nuovo team comprendente l’africana Tempesta, il tedesco Nightcrawler, il russo Colosso e il canadese Arma X/Wolverine.
Un personaggio irascibile che viene mostrato unicamente con addosso il costume iconico giallo e blu, dai cui guanti fuoriescono artigli di metallo. È solo un anno più tardi che finalmente viene mostrato il volto sotto alla maschera e viene specificato che gli artigli non fanno parte del costume ma sono parte della sua mutazione. Questo, ovviamente, solleva altre domande sul già nebbioso passato di Wolverine, a cui viene anche dato il potere di guarigione in grado di curarlo da qualsiasi ferita. Ma altre domande restano senza risposta.
Un “mostro di Frankenstein” dallo scheletro di adamantio
Il disegnatore John Byrne svela che il suo nome è Logan e che prima di essere reclutato negli X Men faceva parte di un gruppo di spionaggio canadese. Negli anni ottanta Frank Miller lo porta in Giappone e finalmente nel 1991 Barry Windsor-Smith dedica un episodio all’origine degli artigli di metallo. Così come mostra anche il film X Men le origini – Wolverine, il mutante dotato di artigli d’osso e fattore rigenerante viene sottoposto ad un esperimento condotto dal governo canadese, e guidato dal maggiore William Stryker, volto a creare l’assassino perfetto.
Gli viene iniettato nel corpo l’adamantio, un particolare metallo indistruttibile che si fonde con il suo scheletro fino ad alterare anche gli artigli. Wolverine perde la memoria e, dopo essersi ribellato e aver conquistato la libertà uccidendo tutti gli scienziati, fugge nella neve abbandonandosi alla sua natura animalesca. È infatti senza memoria, aggressivo e solitario che viene trovato dal professor Xavier nel film del 2000.
Continua a seguire la rubrica CoffeeNSupes per ripercorrere insieme tutti i film sui supereroi. Ti aspetto giovedì prossimo 28 gennaio alle 10:30 con un nuovo appuntamento!
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