Benvenute e benvenuti su CoffeeNSupes, la rubrica sui supereroi da leggere in pausa caffè!

Tazzina alla mano, vi accompagnerò in un viaggio nel tempo e nello spazio alla scoperta dei film sui supereroi più e meno conosciuti fino a spingerci nelle profondità della psicologia, filosofia, sociologia, mitologia e narrativa nascoste tra le righe degli affascinanti eroi e villain moderni.

In questo appuntamento parleremo del film Wonder Woman diretto da Patty Jenkins e ci soffermeremo su ciò che la supereroina ha rappresentato e continua a rappresentare. Ma prima, rewind: nelle puntate precedenti abbiamo parlato di Superman e di Batman, e abbiamo analizzato il concetto di eroe e il suo sviluppo dalla Grecia antica ad oggi. Ora, zuccherate i caffè e allacciate i mantelli…

Nerds, assemble!

Wonder Woman, basta damigelle in pericolo

Creata da William Moulton Marston e disegnata da Harry G. Peter, nel 1941 nasce la Wonder Woman dei fumetti. Presto sale sul podio dei preferiti dal pubblico, diventando non solo “rappresentante” della DC Comics insieme a Superman e Batman, ma anche un’icona di parità di genere. Ancora oggi, nonostante negli anni ne siano state ideate di supereroine, Wonder Woman rimane la più conosciuta e l’unica a far parte dell’immaginario collettivo come simbolo di forza ed emancipazione femminile.

Wonder Woman non ricalca più lo stereotipo fin troppo (ancora) utilizzato della damigella in pericolo, né è la versione in gonnella di un supereroe ben più conosciuto, finendo quindi per rimanere nella sua ombra. Ciò è invece accaduto, ad esempio, a Supergirl e Batwoman, controparti femminili di Superman e Batman praticamente prive di un’identità a sé stante. Wonder Woman non è stata creata dalla costola di un supereroe, ma plasmata con l’argilla per essere totalmente indipendente.

Di Amazzoni e divinità

Il nome dell’Amazzone Wonder Woman è Diana, nonostante nelle prime edizioni italiane il suo personaggio veniva chiamato Stella. Diana però è un altro rimando alla mitologia dalla quale molto del background di Wonder Woman proviene. Tra le divinità femminili più amate e adorate nell’antica Grecia, culla del concetto di eroe, vi era Artemide, figlia di Zeus e dea della caccia e protettrice delle donne, che i Romani associarono alla loro Diana. Una dea guerriera simile ad Atena, che era la divinità della sapienza e della guerra ragionata e si opponeva all’Ares dio della guerra violenta e sanguinaria.

Le Amazzoni della mitologia greca erano effettivamente un popolo di donne guerriere dall’organizzazione sociale matriarcale. Spesso erano considerate nemiche dei Greci, fondamentalmente perché essi erano invece organizzati in una società patriarcale che mal tollerava l’indipendenza totale della donna. E come abbiamo visto nella storia, e tutt’ora oggi, da un’organizzazione patriarcale ad una società basata su convinzioni maschiliste il passo è breve. È facile quindi capire come anche semplicemente il background di Wonder Woman gridi emancipazione della donna e lotta per i diritti umani.

Le Amazzoni di Wonder Woman - Photo Credits: Blog de Superheroes
Le Amazzoni di Wonder Woman – Photo Credits: Blog de Superheroes

Diana contro Ares

Al di là di quanto a gusto personale sia o meno piaciuto, il film ha come merito offrire degli spunti di riflessione importanti. Tra questi, non si può non citare anche la caratterizzazione di Ares. Non mi sto riferendo alla messa in scena del personaggio interpretato da David Thewlis, quanto al potere allusivo che emana. Per buona parte del film Diana è convinta, e quindi convince anche noi, che sia Ares l’artefice diretto della Grande Guerra. Che sia lui a manipolare gli uomini, a sottometterli e costringerli al suo volere.

Ma pian piano Ares risulta molto più simile ad un demone subdolo che ad una divinità guerrafondaia. Un demone invidioso degli uomini creati dal proprio padre Zeus, convinto della loro inferiorità e che si diverte a spingere verso guerra e morte. L’Ares di Wonder Woman è un ibrido tra la divinità greca della guerra sanguinaria e l’angelo Lucifero che cade per superbia dal Paradiso e diventa il Diavolo. Giunta allo scontro finale, Diana si ritrova a combattere non un generale ma un suggeritore. Il dito a premere sui grilletti non è mai appartenuto ad Ares, sono stati gli uomini a trasformare in azione ogni suo sussurro malefico. Solo Diana può sconfiggere Ares, ma non può porre fine alla guerra. Non è lui il male del mondo, è la società violenta degli uomini ad esserlo.

Wonder Woman contro Ares - Photo Credits: Pinterest
Wonder Woman contro Ares – Photo Credits: Pinterest

L’icona della parità di genere

Una delle sequenze più significative del film è quando Diana si allontana per la prima volta dall’isola delle Amazzoni e visita una Londra nella quale le donne non possono essere più che segretarie degli uomini e devono vestirsi con abiti scomodi e stretti per compiacerli. Nonostante si sia optato per una messa in scena comica, il messaggio che veicola è tutt’altro che tale. Diana inizia a scontrarsi non tanto con la società patriarcale quanto con la convinzione che la donna debba servire l’uomo in quanto inferiore a lui, che è alla base dell’ideologia maschilista di cui continuiamo a subire gli strascichi oggi. Nella Londra che visita non c’è spazio per una donna in posizioni di potere o sul campo di battaglia.

Diana non lo accetta e si prende il posto che le spetta, e che spetta alle donne. Non sfida l’uomo dicendosi superiore a lui, non lo costringe a subire il potere femminile. Quella non è parità, quello è esattamente maschilismo al contrario. Wonder Woman incarna la donna indipendente e che è in grado di salvarsi da sola e salvare anche i suoi compagni al fronte. Diana combatte affinché ci sia equità nel mondo, che è diversa dall’uguaglianza. Affinché uomini e donne, e per estensione tutte le minoranze, possano collaborare insieme alla pari ed arricchirsi grazie alle proprie diversità. È per questo motivo che Wonder Woman resterà per sempre l’icona della parità di genere e della lotta per i diritti umani.

Wonder Woman - Photo Credits: Film.it
Wonder Woman – Photo Credits: Film.it

Continua a seguire la rubrica CoffeeNSupes per ripercorrere insieme tutti i film sui supereroi. Ti aspetto venerdì prossimo con un nuovo appuntamento!

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Rubrica a cura di Eleonora Chionni