Per la prima volta si aprono al pubblico, gli ipogei del Colosseo. Oggi lo chiameremo il ”dietro le quinte” o ”backstage” degli spettacoli che venivano messi in scena nell’antica Roma. Per questi groviglio di corridoi, passaggi, archi e antri così bassi da dover chinare la testa, passavano: schiavi, belve feroci, tutto ciò che serviva per intrattenere l’imperatore e il suo pubblico.

Gli ipogei del Colosseo aprono al pubblico

Il lavori di restauro al Colosseo furono divisi in due fasi: la prima che inizio nel 2011, la seconda nel 2018. Proprio questa in seconda fase partì il progetto ”Un monumento nel monumento dedicato a riscoprire l’area degli ipogei. L’allora Commissario Delegato per le Aree Archeologiche di Roma e Ostia Antica, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’area archeologica di Roma, vollero iniziare il restauro del Colosseo. E fu grazie al supporto del Gruppo Tod’s che i lavori iniziarono.

Il Gruppo Tod’s è infatti orgoglioso di aver preso parte al restauro del Colosseo, contribuendo a restituire al mondo il simbolo di Roma e dell’Italia. Come lo stesso Diego Della Valle, presidente e ad del Gruppo Tod’s:

E’ un vero orgoglio constatare che tutto quello che ci siamo prefissati dieci anni fa si sta realizzando. Come credo tutti, la prima volta che sono venuto qui al Colosseo era con la scuola. Siamo arrivati a Roma da Casette D’Ete e dopo un interminabile viaggio in pullman mi sono ritrovato con questo gigante davanti. Di solito da bambini le cose sembrano sempre più grandi. Oggi quando entro qui invece il Colosseo è rimasto grande uguale. 

Gli ipogei del Colosseo: i lavori

Ai lavori hanno preso parte 45 restauratori, 14 archeologi, 14 operai edili, 4 ingegneri, 3 architetti e 2 geometri, come spiega la direttrice del Parco archeologicoAlfonsina Russo:

Vi hanno lavorato, 81 specialisti ogni giorno, tra architetti, restauratori, geologi, fisici, topografi, ingegneri e operai. Con 55.000 ore e 7 mila giornate di lavoro.

Alfonsina Russo, ha spiegato anche cosa gli ipogei testimoniano:

Tutto ciò che avvenne sotto alla grande arena dell’Anfiteatro Flavio, dalla sua inaugurazione nell’80 d.C. fino all’ultimo spettacolo nel 523.

Gli ipogei si potranno visitare su prenotazione, percorrendo una passerella lunga 160 metri, che parte dalla Porta Libitinaria e arriva alla Trionfale. Successivamente l’area verrà coperta coperta con una nuova pavimentazione.

Federica Tocco

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