Alle 18 la conferenza stampa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel giorno che sancisce la riapertura dei confini regionali.
Sarà la seconda volta dall’inizio della Fase 2 in cui i giornalisti potranno essere fisicamente presenti nel Cortile di Palazzo Chigi: la prima era stata il 16 maggio, quando Conte aveva annunciato il calendario delle riaperture, fino al 15 giugno in cui teatri e cinema potranno tornare ad accogliere spettatori.
Conte lancerà un messaggio di fiducia al Paese, rivendicando la soddisfazione per le misure del lockdown che hanno rallentato l’epidemia in Italia, e dovrà anche spiegare le misure che intende mettere in campo per far ripartire l’economia.
La conferenza stampa arriva il giorno dopo le manifestazioni del centrodestra e dei gilet arancioni: Conte verrà sollecitato a rispondere alle piazze che lo hanno contestato con asprezza. Finita la fase emergenziale, il governo ora è chiamato a dettare l’agenda.
Durante la conferenza annuncerà la convocazione degli “stati generali” per rilanciare l’economia, anche grazie al confronto con le parti sociali, i sindacati e le organizzazioni di categoria. I numeri del Pil sono da profondo rosso, eppure il giurista pugliese spronerà a guardare con fiducia al futuro. Dirà che il lockdown è stata una scelta dura, ma ha funzionato, sosterrà che «procedere con riaperture graduali e sostenibili è stato un approccio positivo». Farà sapere al mondo che l’Italia è guarita. Proverà a dare il senso di una rinascita e, sotto il profilo della strategia politica, indicherà un orizzonte che va ben oltre i tre anni che restano alla legislatura.