Dopo lo straordinario consiglio dei ministri tenutosi a Cutro arriva il nuovo decreto legge che riguarda i flussi migratori e l’immigrazione irregolare. Linea dura contro chi pensa di entrare in Italia illegalmente.
Aumento delle sanzioni e caccia ai trafficanti
Per la prima volta, come ha rivendicato Giorgia Meloni, viene celebrato un consiglio dei ministri nel luogo In cui si è svolta una tragedia. In questo caso la tragedia è quella di Cutro, con la strage dei 72 migranti morti durante un naufragio avvenuto a fine febbraio. Al riguardo il consiglio dei ministri ha discusso e approvato all’unanimità il decreto legge per contrastare l’immigrazione irregolare.
Il provvedimento include l’inasprimento delle pene per chi favorisce le tratte clandestine, la semplificazione della procedura di espulsione dei migranti irregolari, il potenziamento dei centri di permanenza tramite nuovi finanziamenti e il ripristino dei decreti flussi.
Il provvedimento più importante sembra essere l’inasprimento delle pene. Nel decreto è stata aggiunta una nuova fattispecie di reato per morte o lesione gravi durante il traffico di clandestini, la pena prevede dai 20 ai 30 anni di carcere. Non viene però fatta distinzione tra scafisti o trafficanti, senza considerare che i primi spesso sono l’ultimo anello della rete o persone costrette dai trafficanti.
Per la presidente del Consiglio il reato dovrebbe diventare perseguibile dall’Italia anche fuori dai confini e ha aggiunto, come riporta da Il Riformista, di voler:
Andare a cercare gli scafisti lungo tutto il globo terraqueo.
Meloni conferma la sua fiducia a Piantedosi
Meloni ha confermato la sua fiducia verso il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nonostante le polemiche sorte nei giorni precedenti dovute alle sue dichiarazioni e il suo operato. La premier al riguardo ha commentato:
Qualcuno ritiene che le autorità italiane non abbiano fatto qualcosa che potevano fare? In questo momento ci sono 20 imbarcazioni che qualcuno sta soccorrendo in acque italiane, voi parlate, giustamente, di un caso in cui non siamo riusciti, ma nessuno si occupa degli altri. Se qualcuno lo dice o lo lascia intendere, che le istituzioni si girano dall’altra parte, è molto grave non per me o per il governo ma per la nazione che rappresento e non accetto queste ricostruzioni.
La Meloni ha inoltre ribadito che serve un coinvolgimento maggiore da parte dell’Europa con passi concreti e che l’Italia non può affrontare sola il problema.
Simona Alba
Seguiteci su Google News