Corea del Nord, lancio di due missili a corto raggio: è la terza volta nel mese

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Di Redazione Metropolitan

Il 15 gennaio la Corea del Nord ha autorizzato il lancio di due missili sospetti a corto raggio verso est dall’aeroporto Sunan di Pyongyang, capitale del Paese. Individuati dalla Difesa sudcoreana, si tratta della terza azione missilistica compiuta dal paese di Kim Jong-un, nel mese di gennaio, e che continua a far preoccupare i paesi vicini e non solo.

La Corea del Nord risponde alle sanzioni di Washington?

Continuano i test missilistici in Corea del Nord, nonostante le preoccupazioni e il disappunto manifestato dalla Corea del Sud e dal Giappone, a seguito di altri lanci “sospetti” effettuati all’inizio del mese di gennaio.
Il primo è avvenuto il 5 gennaio, quando era stato lanciato un missile ipersonico, difficile da fermare; il secondo test, effettuato invece l’11 gennaio, sembrava essere quello di un missile basilistico, lanciato verso il mare del Giappone.

Gli ultimi lanci eseguiti, sembrerebbero essere di due missili a corto raggio, segnalati dai sistemi di difesa del sudcoreano che ha aggiunto: “Attualmente, il nostro esercito sta monitorando e controllando i movimenti correlati nordcoreani, mantenendo una posizione di prontezza”.
Il Paese, insieme al Giappone, era stati tra i primi a condannare le azioni della Corea del Nord, dichiarando quanto stesse minando alla stabilità delle regioni vicine e non solo.

Washington, la scorsa settimana, ha infatti risposto sanzionando sei nordcoreani coinvolti nei programmi di missili balistici, sospettati di operare per accedere ad armi di distruzione di massa. Aveva poi sollecitato l’Onu perché cominciasse ad attuare delle misure punitive più forti nei confronti del territorio in questione.

Ma la Corea del Nord non si è fatta minimamente intimidire da tali dichiarazioni e iniziative, e ha continuato a mostrare la sua forza militare, annunciando da tempo che nei confronti degli Stati Uniti ci sarebbe stata appunto una “reazione forte e decisa”, in quanto: “È nel pieno diritto del Paese incrementare le armi militari per modernizzare la capacità di difesa nazionale”.

Lo Stato del Giappone e della Corea del Sud continuano invece a condannare i lanci dei sospetti missili effettuati ribadendo quanto queste siano azioni minacciose e “estremamente deplorevoli”, compiute dal Paese che si trova sotto la dittatura di Kim Jong-un.

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