
Nuovo balzo in avanti nel bollettino del 20 novembre. Ieri si sono contati 37.242 nuovi casi da coronavirus, per una percentuale positivi/tamponi del 15.6%
I nuovi dati
Nel bollettino diramato dal Ministero della Salute sono quasi 38.000 i nuovi soggetti affetti da coronavirus. Numero di tamponi in calo. Dove nella giornata precedente se ne contavano 250.186; ieri invece o test effettuati sono stati 238.087. Un calo di 12.109 unità che riporta l’indice positivi/tamponi al 15,6% (ieri di un punto percentuale al di sotto). Nella conta vanno ad aggiungersi 699 persone decedute (in diminuzione rispetto a ieri), ma con le terapie intensive che si allargano di 36 posti letto e i ricoveri ospedalieri che salgono di 347 unità,
L’Rt cala ma le misure non si allentano
Dai nuovi dati del monitoraggio Iss l’indice Rt in Italia è sceso all’1,18 ed in 4 regioni è sotto l’1. Ma nonostante ciò il Ministro della salute, Roberto Speranza, ha firmato un’ordinanza che rinnova fino al 3 dicembre la zona rossa per Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta e quella arancione per Puglia e Sicilia. E mentre l’Abruzzo rischia di diventare zona rossa, per il Friuli Venezia Giulia, Molise e Veneto si valutano ulteriori misure.
Il coronavirus non frena tra le fila ospedaliere
Intanto il sistema sanitario continua a soffrire e proprio su questo si è soffermato Giovanni Rezza, Direttore generale Prevenzione del Ministero. Che durante la conferenza stampa della cabina di regia Covid-19 ha affermato che: “Se da una parte possiamo vedere uno spiraglio, dall’altra dobbiamo tenere duro. Gli indici dei posti letto e delle terapie intensive non sono positivi. Gli ospedali saranno in sofferenza ancora per settimane. Si conferma un rallentamento, ma con un’incidenza ancora molto elevata siamo a oltre 700 casi per 100mila, quest’estate eravamo sui 10-15. Purtroppo anche con la diminuzione dell’Rt la sofferenza dei servizi sanitari durerà ancora”.
Emanuele Battaglia