Coronavirus: in Francia il primo decesso

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Di Redazione Metropolitan

Il nuovo coronavirus continua a mietere vittime: venerdì il primo decesso in Europa, a Parigi. In totale, 1400 morti la maggior parte dei quali in Cina. I dati spaventano sempre di più, ma il ministero italiano della Salute mira ad ridurre gli allarmismi.

L’80enne cinese ricoverato a Parigi per il contagio da coronavirus è morto venerdì. Oltre 66mila i contagi totali, il bilancio è ancora allarmante.

Il primo decesso da coronavirus in Europa si è registrato venerdì in Francia. L’uomo, un 80enne di nazionalità cinese, proveniva dalla provincia dell’ Hubei, epicentro dell’epidemia. Era ricoverato all’ospedale Bichat di Parigi dal 25 gennaio e le sue condizioni sono peggiorate esponenzialmente nell’ultimo periodo.

A darne la notizia, aggiungendo cruciali informazioni, la ministra francese della Salute Agnes Buzyn. «Dobbiamo fare in modo che il nostro sistema sanitario sia pronto a una diffusione pandemica del virus, anche in Francia». I casi finora confermati in Francia sono ben 11, di cui sei ancora ricoverati

Un incubo dal nome Coronavirus: cos’è

Il coronavirus sembra ormai essere un incubo che sta attraversando l’intero pianeta. Scientificamente noto come “nuovo coronavirus” (nella famiglia dei coronavirus non era ancora stato individuato nell’uomo prima di dicembre 2019), se contratto, provoca la malattia “COVID-19”.

I sintomi più comuni- stando a quanto riportato dal sito ufficiale del Ministero della Salute, che ha disposto un FAQ per evitare ulteriori allarmismi- sarebbero febbre e difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, tuttavia, non è raro trovare polmonite, insufficienza renale, sindrome respiratoria acuta grave e addirittura la morte.

I coronavirus sono trasmissibili da persona a persona dopo lo stretto contatto con il paziente infetto: tra amici, familiari o in un ambiente sanitario. Tuttavia, l’alto rischio di contagio si verifica quando si frequentino i luoghi dove l’epidemia ha avuto origine, quindi la Cina.

Il sito del ministero raccomanda a chi volesse proteggersi da un possibile contagio di applicare regolari norme igieniche e rimanere informati. Si consiglia di frequentare il sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per evitare fake news.

Qualora si dovesse avere il dubbio che un raffreddore o una febbre possano essere correlati al contagio da coronavirus, si consiglia di avvertire quanto prima l’istituto del ministero per proteggere se stessi e gli altri. Si ripete, comunque, che è molto raro contrarre il virus se non si è stati recentemente in Cina o non si hanno avuto contatti con persone che ci siano state.

Per quanto riguarda l’origine del virus, gli scienziati ipotizzano che sia derivato da una fonte animale. Altri coronavirus, infatti, sono stati trasmessi nel 2002, sempre in Cina, dagli zibetti e in Arabia Saudita nel 2012 dai dromedari

Il bilancio attuale

Ad oggi, il bilancio aggiornato dell’agenzia Reuters è allarmante. Oltre 63.851 i contagiati, 1400 i morti di cui 4 fuori dalla Cina, dove i casi superano i 66 mila. Oltre al più recente in Francia, decessi esterni alla Cina si sono registrati per ora in Giappone, a bordo della nave da crociera ormeggiata a Yokohama e nelle Filippine. Ieri il virus ha raggiunto ufficialmente anche l’Africa: il primo caso confermato è in Egitto.

In Italia i casi sono solo 3 e nessuno è in gravi condizioni. L’ospedale Spallanzani di Roma ha comunicato che i due cittadini cinesi “sono stabili, ma con parametri emodinamici migliorati” e che le condizioni di Niccolò, il 17enne italiano rientrato da Wuhan, “sono ottime”.

La provincia dell’Hubei, in Cina, in quanto epicentro dell’epidemia, è isolata da ormai tre settimane. La capitale, Pechino, per una decisione del Gruppo guida municipale, ha imposto a chi rientri in città di sottoporsi ad 14 giorni di autoquarantena (teoricamente il tempo he necessita per l’incubazione del virus e la comparsa dei sintomi).