Coronavirus, scatta di nuovo l’allarme in Corea del Sud

Locali e discoteche chiusi fino a nuovo ordine a Seul in Corea del Sud. Ai locali della capitale sudcoreana è stato imposto lo stop alle attività dopo nuovi contagi che si ritiene siano collegati ai nightclub della città. Il sindaco di Seul, Park Won-soon, ha annunciato in mattinata l’ordine immediato di chiusura “tutti i club, bar, ‘room salons’ e altri locali notturni”. Ci saranno “punizioni severe” in caso di violazioni, dopo che è scattato l’allarme per nuovi casi registrati nella zona di Itaewon.

L’agenzia Yonhap parla di decine di nuovi casi collegati a un 29enne risultato positivo ai test per il coronavirus in Corea del Sud: lo scorso fine settimana il ragazzo era stato in cinque locali di Itaewon. I Centri di controllo e prevenzione delle malattie (Kcdc) parlano di un totale di almeno 27 casi confermati collegati al giovane.

Secondo il conteggio della Johns Hopkins University, la Corea del Sud ha registrato oltre 10’800 casi di coronavirus e 256 decessi. In virtù del ridotto numero di nuovi casi quotidiani, che era ormai nell’ordine delle unità, a inizio maggio il Paese aveva iniziato a rilassare le restrizioni sulla distanza sociale. 

Qualche settimana fa si era segnalata una situazione di “recidività” nella capitale della Corea, ad oggi visti i nuovi focolai, le restrizioni si allargano in tutte le discoteche o altri locali notturni che potrebbero creare assembramenti vari.