Corrado Maria Daclon - Photo Credits: wikipedia
Corrado Maria Daclon – Photo Credits: wikipedia

Corrado Maria Daclon: ambientalista, giornalista, saggista ed accademico. In occasione del suo anniversario di nascita, uno sguardo alla sua nuova opera letteraria.

Corrado Maria Daclon, dalla geopolitica alla Fondazione Italia-Usa

Nato a Milano l’8 settembre 1963, Corrado Maria Daclon è un accademico ed esperto di geopolitica. Successivamente è anche ideatore della Fondazione Italia-USA; quest’ultima, una delle più importanti associazioni in Italia per l’alleanza tra i due Paesi. Riceve, nel tempo, copiosi riconoscimenti per la sua attività in ambito internazionale: il Premio Speciale Europa dell’Unione Europea, ed in seguito, il Diploma Meritorium attribuitogli a Bruxelles. Esperto consulente del Committee della NATO e di agenzie federali degli USA come la NASA. Per oltre 25 anni, presidente e segretario generale di Pro Natura una fra le più antiche associazioni ambientaliste italiane. La sua carriera, all’attivo, vanta numerose pubblicazioni: dal primo libro sulle tematiche ambientaliste Nuova politica per l’ambiente del 1986, alla sua ultima opera edita da Aracne Editrice: Scenari di geopolitica per il millennio. Dall’Eldorado industrializzato alla crisi planetaria.

Corrado Maria Daclon, economia e crisi planetaria: come si prospetta il futuro?

La pandemia che irrompe silenziosa e strisciante in un tessuto sociale ed economico già al collasso: per quanto si imputi una crisi economica derivante dalla situazione Coronavirus, quest’ultima è solo un’irruzione ulteriore che va ad accelerare un processo corrosivo già in atto. Un virus che è un alibi, perché cela la realtà a chi non vuol vedere una situazione critica già allo sfacelo; ma è anche uno specchio, poiché riflette in ogni sfaccettatura la debolezza della società odierna. Nel suo nuovo libro, l’esperto di geopolitica sembra affermare proprio questo: una collettività senza coscienza del reale.

Ci voleva davvero un’epidemia per scuotere gli animi? A quanto pare, sì. Corrado Maria Daclon fa notare un’evidenza sostanziale: qual è stato il grande cambiamento che ha arrecato il Covid-19? Le grandi imprese che, come conseguenza, annunciano l’impiego di più tecnologia ma… Di meno impiegati a rapporto! Il problema futuro, non sarà la mancanza di lavoro, né le molte mansioni svanite a causa della crisi da Coronavirus. Ecco la rivelazione dello studioso, a tratti, inquietante: il problema principale sarà che il lavoro stesso non esisterà più, in quanto, gran parte dei lavori intesi attualmente, svaniranno.

Conversione della società e del mondo del lavoro: una vita per algoritmi?

Nel testo di Corrado Maria Daclon, si evince come questo esordio di crisi attuale non sia che un’inizio lento di qualcosa di più tragico: la società, nei prossimi decenni, sarà vittima di una ben più grave crisi sistemica globale. Cosa accadrebbe, quindi, se molti dei posti di lavoro attuali divenissero obsoleti? Alcune delle mansioni spariranno: i governi dovranno arginare il malcontento di una massa di persone non più impiegabili, facendosene carico. Una moltitudine di persona non ”utilizzabili” in un mondo del lavoro sempre più elitario, sofisticato e con una formazione sempre più specifica. E’ questa l’esplosione sociale più orribile di qualsiasi pandemia, dice Daclon.

L'esperto di geopolitica Corrado Maria Daclon  - Photo Credits: web
L’esperto di geopolitica Corrado Maria Daclon – Photo Credits: web

L’intelligenza artificiale prenderà il sopravvento prima del 2050, generando da un lato una improduttività ingombrante da parte di inoccupati; dall’altro, delle lacune nei governi se incapaci di sostentare milioni di persone troppo basiche per una società che punta alla ”professionalità elitaria”. Nessun posto fisso in banca, ruolo auspicato da giovani e famiglie. Le intelligenze artificiali si occuperanno della contabilità, del collegamento dei conti bancari e di tutti i dati da redigere in materia fiscale. Lo studioso discorre anche del fattore pubblicità: cosa ne sarà del marketing pubblicitario se già oggi, Google, propina prodotti in base agli algoritmi specifici? L’esistenza futura, quindi, si baserà su sistematici procedimenti di calcolo?

Coronavirus: anticipazione di una tempesta sociale ed economica

La pandemia globale affrontata non è altro che un esordio di qualcosa di ben più maestoso e ieratico. Corrado Maria Daclon evidenzia come già ai tempi della rivoluzione industriale i cambiamenti sociali fossero inevitabili: tuttavia, il passaggio dall’ambiente campestre a quello urbano non intaccava il tasso di occupazione della popolazione. La massa era adattabile: anche in un ambiente industrializzato c’era bisogno di mansioni basiche. Con il progresso tecnologico, può un lavoratore medio – ad esempio, un operaio – adempiere ad una società che mira alla specializzazione minuziosa?

Copertina ''Scenari di geopolitica per il Millennio'' - Photo Credits: libreriauniversitaria.it
Copertina ”Scenari di geopolitica per il Millennio” – Photo Credits: libreriauniversitaria.it

Una volta dissolta la figura del cassiere o dell’operaio, ormai prontamente sostituite da una fruibilità tecnologica sempre più avanzata, potranno questi soggetti rispondere a lavori come la gestione di software? La bassa specializzazione di quest’ultimi, sarà una selezione naturale a favore dei robot. La situazione precaria derivante dal Coronavirus, è solo la base di uno scenario che si prevede apocalittico. Forse, aveva ragione Alessandro Manzoni quando, affermò: ”Non sempre ciò che vien dopo è progresso”.

Stella Grillo