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Ottobre 30, 2024, mercoledì

Cosa c’è dietro la propaganda dell’ultradestra contro i diritti LGBT 

Negli ultimi mesi, è cresciuta la tensione tra la comunità LGBT italiana, che accusa la destra di calpestare i diritti genitoriali delle coppie dello stesso sesso e non solo, e il governo di destra di Giorgia Meloni. L’attacco è diventato così estremo da portare perfino alcuni esponenti di Fratelli d’Italia a prenderne le distanze.

La propaganda dell’ultradestra contro i diritti LGBT: la situazione in Italia

Negli ultimi mesi, la crociata della destra italiana contro le famiglie arcobaleno, il corpo delle persone transgender e in generale i diritti della comunità Lgbt, sembra essere sfuggita di mano. Spesso gli esponenti della destra hanno rivolto attacchi e frasi gravissime nei confronti degli attivisti. Ne è un esempio il fatto che la destra ha deciso di rispondere alla piazza per i diritti di Milano con un’ accelerazione su una proposta di legge che punta a mettere in galera le coppie che utilizzano la maternità surrogata all’estero. Quindi, non solo la destra non vuole che entrambi i genitori siano riconosciuti, ma ha deciso per la criminalizzazione paragonando le coppie che utilizzano la maternità surrogata (Gpa) ai «pedofili».

“Basta all’imposizione Lgbt. Liberi di non pensarla come voi!! Combattiano l’eterofobia”, con sotto l’ascia bipenne simbolo di Azione Frontale, associazione di estrema destra. Questo quanto affisso fuori dalla sede di ArciGay Roma a Testaccio. A denunciare l’accaduto il presidente Rachele Giuliano: “Abbiamo ritrovato, per l’ennesima volta, dei manifesti che parlano di una fantomatica imposizione LGBT, arrivando addirittura a parlare di ‘eterofobia’, presso la nostra sede a Roma in via Zabaglia, 14, condivisa con altre associazioni e sede del contact center contro l’omotransfobia di Roma Capitale Gay Help Line 800 713 713. Da anni siamo bersagliati da affissioni e atti intimidatori con matrice omofoba di estrema destra. Purtroppo dobbiamo far rilevare che, secondo i dati riportati da ILGA Europe, l’Italia continua a essere uno dei paesi che meno tutela le persone LGBT in Europa, superata addirittura dall’Ungheria di Orban. Come si può parlare addirittura di ‘eterofobia’ in un paese che manca di una legge contro l’omotransfobia? O dove ancora oggi, nel 2023, non è riconosciuto nemmeno il diritto al matrimonio egualitario?”.

“Continua a verificarsi l’affissione di manifesti contro la nostra associazione da parte di Azione Frontale, questa volta con la scritta ‘Basta l’imposizione lgbt+’ – aggiunge – Questi slogan ricordano quelli dei Nazisti e dei Fascisti contro gli Ebrei, o quelli dei suprematisti bianchi in America. Sono scritte molto gravi contro la nostra associazione, Gay Center, che da anni gestisce il numero verde Nazionale contro l’omobistransfobia Gay Help Line 800 713 713, che ad oggi è un servizio per il Comune di Roma, sostenuto anche dalla Regione Lazio e Unar- Ministero Pari Opportunità. Il nostro impegno quotidiano a sostegno delle vittime forse è una minaccia per chi vuole continuare a discriminare in modo incontrastato. Per questo chiediamo al Governo di sciogliere l’organizzazione Azione Frontale, come consentito dalla legge, per le sue continue azioni discriminatorie ed antisemite”.

“L’azione di questa sera è per ribadire con forza:basta all’imposizione LGBT. Basta alle adozioni gay. Basta all’attacco della famiglia  tradizionale. Basta propaganda sui bambini. Basta forzature omosessuali su film e cartoni animati. Basta uguaglianza di genere negli sport, sfavorendo la sana competizione. Basta ai finanziamenti milionari alle lobby LGBT. Basta al concetto di sesso fluido. Basta alla creazione di neologismi inutili per descrivere generi inventati. Basta nel dire “figli delle coppie gay”, i figli si possono procreare solo da un uomo e da una donna. Basta al cambiamento di genere legalizzato. Basta gay pride. Basta colpire i valori e i simboli cristiani in nome dell’inclusione sessuale. Basta depravazioni sessuali in nome di un’assurda libertà di genere. Basta alla teoria gender nelle scuole. Basta trascrizioni dei “figli” di coppie gay. Basta promozione all’omosessualità. Basta favoritismi a discapito della leale concorrenza lavorativa. Basta parlare della sessualità dei bambini, si nasce maschio o femmina. Difendiamo il presente ma soprattutto il futuro dei nostri figli”. 

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