La Norvegia alza l’età minima per iscriversi sui social media a 15 anni. Il primo ministro norvegese, Jonas Gahr Støre, vuole proteggere i più giovani dai ”poteri dell’algoritmo” generati dalle piattaforme.

Norvegia, si alza l’età media per iscriversi sui social

Social Media e infanzia: già da un po’ questa diade fa storcere un po’ il naso, soprattutto negli ultimi tempi dove spesso si è parlato di Sharenting, la tendenza che porta alcuni genitori a mostrare abitudini, immagini e stili di vita riferito ai propri figli: un fenomeno diventato sempre più tristemente dilagante. C’è chi mette in guardia da questa eccessiva condivisione, sottolineando come la pratica violi la privacy del minore.

 La registrazione compulsiva dei progressi educativi dell’infante, da parte del genitore, e la condivisione un tempo privata del contenuto comporta il dare in pasto a potenziali sconosciuti un momento intimo del bambino, sovraesponendolo al rischio. I rischi della condivisione digitale sono molteplici, così come l’esposizione costante del minore a un’area digitalizzata e per nulla filtrata come i social. La Norvegia, a tal proposito, ha deciso di alzare l’età minima per iscriversi sui social a 15 anni. Al momento, il limite è di 13 anni mentre nell’Unione Europea è di 14 anni. Come spiega The Guardian nell’articolo ”Norway to increase minimum age limit on social media to 15 to protect children” pubblicato il 23 ottobre 2024:

”La Norvegia imporrà un rigido limite minimo di età sui social media, fissato a 15 anni, mentre il governo intensifica la sua campagna contro le aziende tecnologiche, che secondo lui “si contrappongono ai cervelli dei bambini piccoli”. Il primo ministro norvegese, Jonas Gahr Støre, ha ammesso che si tratterebbe di “una battaglia in salita”, ma ha affermato che i politici devono intervenire per proteggere i bambini dal “potere degli algoritmi”’. Le piattaforme dei social media, ha affermato il leader laburista, vengono utilizzate in modo improprio dall’industria e potrebbero rendere gli utenti “risoluti e pacificati”.

Miranda Bryant, ”Norway to increase minimum age limit on social media to 15 to protect children”, The Guardian, 23 Oct 2024

Tuttavia, secondo una ricerca dell’autorità Norvegese per i media, nonostante il limite di età più della metà dei bambini di nove anni, e fra i dieci e gli undici anni, sono già presenti sulle piattaforme social. Nello specifico, le percentuali riportate da The Guardian sono il 58% di quelli di dieci e il 72% di quelli di undici. Per arginare il fenomeno, quindi, il Governo Norvegese si sta muovendo tempestivamente affinché l’utente non possa aggirare le restrizioni legate all’età minima, in modo tale da introdurre misure che servano a salvaguardare il minore.

Regolamentazioni più severe per proteggere i bambini

Queste le parole del Primo Ministro Norvegese al quotidiano VG, come riportato da The Guardian:

“I bambini devono essere protetti dai contenuti dannosi sui social media. Questi sono grandi giganti della tecnologia che si scontrano con i cervelli dei bambini piccoli. Sappiamo che questa è una battaglia in salita, perché ci sono forze forti qui, ma è anche lì che serve la politica”.

Miranda Bryant, ”Norway to increase minimum age limit on social media to 15 to protect children”, The Guardian, 23 Oct 2024

Sembra quindi chiaro che una coscienza comunitaria a tutela dei minori su internet sta sempre di più radicandosi. La ministra per l’infanzia e la famiglia, Kjersti Toppe, ha sottolineato come le misure adottate intendano aiutare anche i genitori.

“Si tratta anche di dare ai genitori la sicurezza di dire di no. Sappiamo che molte persone vogliono davvero dire di no, ma non credono di poterlo fare”.

Una svolta essenziale che sta estendendosi sempre più anche in altri Paesi e che evidenzia l’importanza e la necessità di un accesso sicuro e protetto sulle piattaforme social.

Foto in copertina: initalia.virgilio.it

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