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Cosa sappiamo dei primi casi di Vaiolo delle scimmie in Italia e in Europa

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Dopo Regno Unito e in Europa, è stato confermato il primo caso in Italia della malattia infettiva simile al vaiolo umano. La trasmissione all’uomo può accadere attraverso il contatto con un animale o un essere umano infetto o con materiale corporeo umano contenente il virus.

Vaiolo: i casi segnalati sono in Regno Unito, Portogallo, Spagna e ieri anche in Italia

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha segnalato 7 casi di vaiolo delle scimmie in Regno Unito e 5 in Portogallo cui si sommano 20 sospetti in Portogallo e 8 in Spagna. L’Ecdc ha spiegato che è la prima volta che vengono segnalate catene di trasmissione in Europa senza collegamenti epidemiologici noti con l’Africa occidentale e centrale.

L’agenzia britannica ha segnalato il 7 maggio il primo caso per la sicurezza sanitaria (Uk Health Security Agency, Ukhsa) e si ritiene che sia stato importato. Il 14 maggio 2022 sono stati identificati altri due casi nel Regno Unito, entrambi della stessa famiglia, ma senza storia recente di viaggi e senza contatti con il caso segnalato il 7 maggio.

Altri quattro casi sono stati confermati dall’Ukhsa lunedì (il 6 maggio), anche questi senza storia di viaggi recenti in aree endemiche, e non erano contatti dei casi segnalati il 7 e il 14 maggio. Mercoledì 18 maggio il Portogallo ha segnalato cinque casi confermati di vaiolo delle scimmie e più di 20 casi sospetti. Tutti i casi erano di giovani uomini e tutti nella zona di Lisbona e della valle del Tago. Anche la Spagna ha segnalato otto casi sospetti.

Il 19 maggio anche in Italia: come riporta Ansa, si tratta di una persona rientrata dopo un soggiorno alle isole Canarie che si è presentato al pronto soccorso del policlinico Umberto I, a Roma e che poi è stato ricoverato all’ospedale Spallanzani.

L’Ansa riporta che l’ospedale romano spiega che il: “quadro clinico è risultato caratteristico e il virus è stato rapidamente identificato con tecniche molecolari e sequenziamento genico dai campioni delle lesioni cutanee. La persona in ospedale è attualmente ricoverata in isolamento in discrete condizioni generali e sono in corso le indagini epidemiologiche e il tracciamento dei contatti“.

Inoltre, come afferma l’Istituto superiore di sanità (Iss), l’Ecdc ha attivato un sistema di allerta a livello europeo, mentre l’Iss stesso ha costituito una task force composta da esperti del settore e ha contattato le reti sentinella dei centri per le infezioni trasmesse per via sessuale al fine di monitorare la situazione nazionale.

Il vaiolo è una malattia virale, può essere trasmessa all’uomo

L’Ecdc ha ricordato che il vaiolo delle scimmie è una malattia virale, quindi la trasmissione all’uomo può avvenire attraverso il contatto con un animale o un essere umano infetto o con materiale corporeo umano contenente il virus.

La trasmissione tra gli esseri umani avviene principalmente attraverso grandi goccioline respiratorie. Poiché le goccioline non possono viaggiare lontano, è necessario un contatto prolungato faccia a faccia. Il virus può anche entrare nel corpo attraverso i fluidi corporei, il materiale delle lesioni o il contatto indiretto con il materiale delle lesioni.

La storia ed i sintomi del vaiolo

La malattia venne scoperta nelle scimmie da laboratorio nel 1958 (da qui il nome), ma evidenze successive hanno individuato tra i suoi ospiti naturali anche scoiattoli, ratti, topi e conigli. L’Iss riporta che, l‘infezione colpisce raramente gli esseri umani, soprattutto se fuori dall’Africa, ma sono stati riportati casi sporadici e un’epidemia negli Stati Uniti nel 2003, a seguito dell’importazione di animali non controllati dal punto di vista sanitario dall’Africa.

I sintomi sono febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, ingrossamento dei linfonodi, brividi e spossatezza. Solitamente si sviluppa un’eruzione cutanea, spesso inizia sul viso e poi si diffonde ad altre parti del corpo, compresi i genitali. L’eruzione cutanea attraversa diverse fasi e può assomigliare alla varicella o alla sifilide, prima di formare una crosta che poi cade.

La differenza di aspetto rispetto alla varicella o alla sifilide è l’evoluzione uniforme delle lesioni. Il periodo di incubazione è in genere compreso tra 6 e 16 giorni, ma può arrivare fino a 21 giorni. Le manifestazioni cliniche del vaiolo delle scimmie sono generalmente lievi. Il clade dell’Africa occidentale, che finora è stato rilevato nei casi segnalati in Europa, è stato osservato con un tasso di mortalità del 3,6% negli studi condotti nei Paesi africani.

La mortalità è più elevata tra i bambini e i giovani adulti e gli individui immunocompromessi sono particolarmente a rischio di malattia grave. La maggioranza delle persone guarisce in poche settimane, lo ha specificato l’Ecdc.

Le raccomandazioni delle istituzioni sanitarie

L’entità della trasmissione comunitaria è attualmente sconosciuta, nonostante che nei Paesi dell’Ue/See interessati, si sta iniziando a effettuare test mirati su individui con tali manifestazioni cliniche

Nonostante questo l’Iss riporta delle raccomandazioni delle istituzioni sanitarie, che suggeriscono di restare a casa a riposo qualora insorga la febbre e di rivolgersi a medici in caso di comparsa di vescicole o altre manifestazioni cutanee. Come il covid-19 è  importante evitare il contatto con persone con febbre e valutare prima di ogni contatto personale stretto o contatto sessuale, la presenza di manifestazioni cutanee inusuali, come vescicole o lesioni

L’Oms continua a monitorare da vicino la situazione in rapida evoluzione ma non raccomanda restrizioni per i viaggi e gli scambi commerciali con il Regno Unito sulla base delle informazioni disponibili in questo momento.

Valeria Muratori

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