Giuseppe Conte è stato ricevuto nella giornata di ieri dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. I Cinque Stelle smentiscono l’ipotesi di uscire dal Governo, ma lo stesso ex presidente del Consiglio ammette: “Trovo grave che un premier tecnico si intrometta nella vita di forze politiche che lo sostengono“. Un clima decisamente teso quello che ha portato il presidente Mario Draghi a tornare da Madrid, dove si è tenuto il vertice Nato. La motivazione ufficiale è il Consiglio dei Ministri, caro bollette e assestamento di bilancio: ma non è ipotesi da escludere l’assicurazione di un dialogo con Conte. Salvini denuncia invece una “volgare provocazione della sinistra” l’approdo alla Camera dello Ius Scholae e la regolamentazione dell’auto-coltivazione di cannabis.

“Il governo non rischia,” afferma Conte, ma “grave che un premier si intrometta”. Previsto entro oggi il chiarimento con Draghi

L’ex presidente del Consiglio e attuale leader politico del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte

Si respira un certo clima di tensione all’interno del Movimento 5 Stelle: questo è quanto traspare dalle affermazioni di ieri del suo leader, Giuseppe Conte. Una tensione d’altronde particolarmente comprensibile a seguito della scissione del Ministro degli Esteri Luigi di Maio, a cui ha “sottratto” una sessantina di Parlamentari, facendo perdere ulteriore appoggio al Movimento che risulta, ora come ora, tra le percentuali di consenso più basse mai registrate. Accusa diretta al Presidente Mario Draghi quella di Conte, che lo definisce “un premier tecnico che ha avuto da noi sostegno sin dall’inizio investitura”, di cui trova grave l’intromissione “nella vita di forze politiche che lo sostengono”. Tuttavia afferma “abbiamo iniziato il chiarimento, ci risentiremo domani per vederci al più presto.” In altri termini, arriverà entro oggi.

La stabilità di Governo non deve però temere. “Il governo non rischia“, ha terminato l’ex premier. Le affermazioni di Conte sono però da contestualizzare: dipendono infatti da un’intervista del sociologo De Masi secondo cui Draghi avrebbe “chiesto la testa” di Conte al garante Beppe Grillo, volendolo di fatto fuori dal Movimento. Grillo ha però risposto con un laconico “sono solo storielle”. Ma si vedrà quanto queste “storielle” possano complicare lo stato già turbolento del Movimento. Intanto ulteriori minacce di instabilità vengono dalla destra: Salvini, a seguito della discussione alla Camera su “Ius Scholae” e sulla depenalizzazione della coltivazione domestica di cannabis ha denunciato la “volgare provocazione della sinistra”. Il leader della Lega ha poi tuonato su come “[la sinistra] ha imposto ius soli mascherato e droga libera”. Ma hanno più il sapore elettorale, che di vere e proprie dichiarazioni di intenti, le parole di Salvini.

Alberto Alessi

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