Amici di Infonerd bentornati alla classica rubrica DailyComics, in collaborazione con i ragazzi di Forbidden planet Roma, dove vi rinfrescheremo con le recensioni dei ultimi fumetti usciti!
Oggi è il turno di Savage Things di Justin Jordan edito da Vertigo.
Questo brossurato, che raccoglie i numeri dall’1 all’8 dell’opera, narra le vicende di Caino ed Abele, ma non sono di certo gli storici personaggi che pensate.
Tutto comincia 25 anni fa quando veniamo a scoprire che un’organizzazione segreta recluta dei bambini orfani, o lì fa diventare tali, per poi inserirli nel progetto“Foresta Nera”.
Dei 40 bambini che erano all’inizio delle sanguinose e cruente prove, la storia si concentrerà poi principalmente su Caino ed Abele, una coppia dove l’uno è stranamente legato all’altro.
Ma non è solo nel passato che si svolgerà la storia, il loro passato si alterna con quello che sta avvenendo nel presente.
Infatti Caino, oramai adulto e capo di quel che rimane degli altri soldati di “Foresta Nera” sta colpendo la città di New York con una serie di attentati mirati nei punti critici della città.
Toccherà ad un oramai ritirato e ricercato Abele, assieme all’agente FBI Kira, cercare di salvare la città e sventare il piano di Caino.
Purtroppo da qui in poi l’avventura è tutto un susseguirsi di scene d’azione, combattimenti corpo a corpo e sfide fra i due ex compagni e viene a mancare tutto il lato che approfondisce la psicologia dei personaggi.
Questa è un grande peccato perchè oltre a ridurre l’intera opera ad una mera “vendetta” si potevano dare ulteriori sfumature ai due protagonisti, oppure ai loro comprimari relegati così solo a mere comparse nella loro partita a scacchi.
Come suggerisce il titolo poi, quest’opera si presenta abbastanza cruenta in alcune sue parti, con uso di violenza e metodi crudi molto forti, che si mostrano la formazione machiavellica di “Foresta Nera” ma d’altro canto ci si ritrova a sfogliare intere tavole con pochissime frasi e solo a vedere l’azione che prosegue.
Per carità, ogni azione viene descritta alla perfezione come fosse lo storyboard di un film, ma appunto la storia sarebbe stata più adatta per una trasposizione cinematografica tutta esplosioni e combattimenti ( sig. Bay, non se la lasci sfuggire).
In quella maniera forse non sarebbero pesate le lacune di tridimensionalità, e la leggerezza con cui si procede nella lettura, che procede spedita senza alcun colpo di scena fino alla fine.
Quindi ci permettiamo di consigliare Savage Things a chiunque vuole dedicare un po’ di tempo ad una lettura senza pensieri, andando incontro ad azione, scazzottate e tavole ben realizzate senza troppo impegno.
Amici di Infonerd, per questa settimana è tutto, ci leggiamo al prossimo appuntaento di Daycomics!

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