Dan Aykroyd, Elwood per sempre

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Di Redazione Metropolitan

Attore, musicista, cantante, cabarettista, regista (una volta sola) e sceneggiatore. Ha recitato in più di 60 film, Dan Aykroyd. Ma da quel lontano 1980, sarà per sempre riconosciuto da tutti come uno dei fratelli Blues. Un personaggio cucito addosso; l’Elwood dagli occhiali da sole Ray-Ban scuri modello Wayfarer, cappello e abito nero, camicia bianca e basettoni lunghi. “In missione per conto di Dio” insieme al fratello più basso e tarchiotto Jake, quel meraviglioso John Belushi con la quale ha formato una delle coppie leggendarie più amate del cinema.

Il cabaret e il Saturday Night Live

Nato a Ottawa il primo luglio del 1952, al piccolo Dan degli anni sessanta furono riscontrate la Sindrome di Tourette e quella di Asperger. La prima lo portava (con dei tic) a pronunciare espressioni volgari mentre la seconda rappresentava per l’adolescente un disturbo pervasivo, una sorta di autismo. La prima con il passare del tempo scomparirà e così Dan sarà “libero” di iscriversi al corso di criminologia e sociologia, dopo essere stato espulso da un seminario, perché ritenuto inadatto alla vita ecclesiastica. Ma anche gli studi criminologi saranno fallimentari.

La sua strada è un’altra: quella della recitazione. Inizia ad esibirsi in alcuni night-club come cabarettista, il successo è tale da ottenere la partecipazione a numerose trasmissioni televisive canadesi. Poi avviene l’incontro che segnerà la svolta nella carriera e nella vita di Dan Aykroyd: A Toronto conosce John Belushi, con la quale instaura fin da subito un sodalizio umano-artistico che li vedrà conquistare la notorietà, nel piccolo e nel grande schermo. I due saranno protagonisti indiscussi, dal 1975 al 1980, dello celebre show della NBC, il Saturday Night Live. Nel programma che ha rivoluzionato la televisione e la comicità statunitense, la coppia emerge tra gag memorabili e caricature divertentissime. Per i due comici, la scalata per Hollywood, è il prossimo step.

Dan Aykroyd - photo credit:web
Dan Aykroyd – photo credit:web

The Blues Brothers“, il capolavoro con l’amico John Belushi

La loro prima collaborazione davanti ad una cinepresa sarà diretta da Steven Spielberg, che li dirige nella commedia “1941 – Allarme a Hollywood”, dove Dan vestirà i panni del sergente Frank Tree, al comando di una banda di militari in giro con il carro armato.

Solo un anno dopo arriva la consacrazione definitiva del duo, con il capolavoro “The Blues Brothers” di John Landis. In un catastrofico e sfrenato musical, Dan e John saranno gli irriverenti ed indimenticabili fratelli Elwood e Jake, nati da precedenti sketch televisivi. Sarà lo stesso Aykroyd a scrivere, insieme al regista, una trascinante sceneggiatura eretta sulla carica comica e demenziale dei due protagonisti; le loro gag e il ritmo dell’azione sono trascinati dalle esibizioni della band e dalle canzoni dei maggiori rappresentanti del soul e del rhythm and blues, come James Brown, John Lee Hooker, Aretha Franklin e Ray Charles. Un opera che andrà ben oltre le aspettative di sottolineare il contributo culturale della musica nera alla comunità bianca, rivoluzionando il cinema e diventando un vero e proprio cult.

Dan Aykroyd e John Belushi - photo credit:web
Dan Aykroyd e John Belushi – photo credit:web

La morte del “fratello” e gli Acchiappafantasmi

Nel 1981 Aykroyd e Belushi condividono ancora una volta il set, recitando nella commedia “I vicini di casa” di John G. Avildsen. Sarà però l’ultimo film insieme. Il collega e amico Belushi morirà di overdose l’anno dopo. La perdita del partner perfetto, del “fratello”, sconvolgerà Dan che lascerà lo show televisivo che li lanciò, per dedicarsi solo al cinema. E se nel privato soffre la scomparsa della sua metà artistica, nell’industria cinematografica continua a regalare risate al pubblico. Nel 1983 si scatena affiancando Eddie Murphy nell’esilarante commedia natalizia “Una poltrona per due”. Sotto la direzione di Landis, Dan interpreta proprio il ruolo scritto per il defunto Belushi.

Nel 1984 il regista Ivan Reitman dirige “Ghostbusters – Acchiappafantasmi”, da una sceneggiatura scritta anni prima proprio da Aykroyd, che sarò uno dei quattro protagonisti del film. Nata dalla passione-ossessione che Dan ha, fin da piccolo, per i fantasmi e il paranormale, l’opera sarà campione di incassi in tutto il mondo. Un enorme successo, tale da dar vita ad una serie animata e ad un sequel (uno scadente “Ghostbusters II” del 1989).

 Dan Aykroyd - photo credit:web
Dan Aykroyd – photo credit:web

Un ruolo drammatico e la discesa, tra parti minori

Nel 1989, un anno dopo essersi aggiudicato un Razzie Award come peggior attore non protagonista nel mediocre “Due palle in buca”, Dan stupirà tutti nel suo primo ruolo drammatico. Diretto da Bruce Beresford nel film “A spasso con Daisy”, l’attore interpreta il figlio di un’anziana signora americana negli anni della segregazione razziale; la sua ottima recitazione, nei panni di un personaggio diverso da quelli a cui è abituato, riceverà la nomination all’Oscar come migliore attore non protagonista.

Il decennio successivo inizia con la prima (ed unica) regia: dirige se stesso, Demi Moore e gli amici comici Chevy Chase e John Candy in “Nient’altro che guai”(1991). Ma negli anni novanta Dan non riuscirà a replicare i trionfi ottenuti precedentemente, destreggiandosi per lo più secondari e partecipando a film di minor rilievo. Da segnalare una piccola parte nel film biografico “Charlot”(1993), diretto da Richard Attenborough e nell’unico film di finzione del documentarista Michael Moore, la commedia satirica “Operazione Canadian Bacon”(1994). Tornerà ad essere Elwood Blues in “Blues Brothers – Il mito continua” (1998), sempre per la regia di Landis. Ma il risultato, orfano del Jake di Belushi, sarà malinconico e deludente.

Nel 2001 ottiene una piccola parte in “Pearl Harbor” di Michael Bay e viene scelto da Woody Allen per una parte nella commedia a tinte gialle, “La maledizione dello scorpione di Giada”. Anche il nuovo millennio sembra proseguire una discesa iniziata nella decade precedente, e per vederlo in un ruoli interessante bisogna aspettare il 2013, anno in cui viene chiamato da Steven Sodenbergh per una parte in “Dietro i candelabri”. Lo rivedremo al cinema nel 2021, finalmente in grande stile. Riprenderà infatti in ruolo dell’acchiappafantasmi in “Ghostbusters: Legacy”, terzo capitolo della celebre saga, ambientato trent’anni dopo i precedenti capitoli.

 Dan Aykroyd - photo credit:web
Dan Aykroyd – photo credit:web

Il fascino di Dan e l’indimenticabile abito di Elwood

Dan Aykroyd, dal volto simpatico e rassicurante che certamente alle donne ha sempre significato un certo fascino. Durante gli anni al Saturday Night Live avrà una relazione con la scrittrice Rosie Shuster. Sul set di “The Blues Brothers” si fidanzerà con l’attrice Carrie Fisher (promessa sposa del fratello all’interno del film). Mentre nel 1983 ha sposato l’attrice Donna Dixon, dalla quale ha avuto tre figlie (Danielle Alexandra, Belle Kingston e Stella Irene August).

Noi invece continuiamo ad impazzire per quel suo Elwood Blues. Scritto dalla sua mano, ideato dal suo genio e mosso dai suoi passi di danza disarticolata. “In missione per conto di Dio”, per salvare la suora-Pinguina dell’orfanotrio. Alla guida di un auto usata della polizia, che ha sostituito la precedente Cadillac (scambiata con un microfono), causerà la scena con il maggior numero di incidenti automobilistici della storia del cinema. Il suo blues, suo e del suo compare Jake/John, non lo abbiamo più rivisto da nessun’ altra parte. E quel completo nero gli è rimasto cucito addosso. E a noi sta bene così. Perché quello è un abito troppo bello per essere dimenticato. Elwood per sempre.

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