Il 27 marzo si svolgerà la cerimonia di assegnazione dei David di Donatello. Tra i film in gara, con ben nove nomination c’è Sulla mia pelle. Ecco le parole del protagonista Alessandro Borghi
Sulla mia pelle, la prima volta di Netflix ai David di Donatello
Dopo il trionfo agli Oscar con Roma, a Netflix si aprono anche, per la prima volta, le porte del David di Donatello in cui sarà in gara Sulla mia pelle che è prodotto dalla casa di produzione e distribuzione online americana. “Ho realizzato sulla mia pelle il primo film Netflix che partecipa ai David di Donatello”, conferma Alessandro Borghi in un’intervista a La Stampa. L’attore romano nel film interpreta Stefano Cucchi nei suoi ultimi giorni di vita, dall’arresto al pestaggio dei carabinieri alla morte in carcere. Un film molto crudo in lizza ai David con ben nove nomination tra cui miglior film. Un lungometraggio che è costato grandi sacrifici aBorghi, dimagrito per l’occasione di 13 kili tanto che all’ultimo ciak ha esclamato: “Ci sono riuscito”
Sulla mia pelle e i cento film da fare
Per Borghi Sulla mia pelle è il film più importante degli ultimi dieci anni del cinema italiano. “Lo dico per tutta una serie di motivi in cui non è compresa la mia performance, c’è dietro un’intelligenza sfrenata negli sceneggiatori che lo hanno scritto nel fare in modo che non si prestasse a strumentalizzazioni e polemiche e intelligenza registica nel modo in cui sono raccontate le cose come la scelta di non far vedere direttamente il momento del pestaggio a Cucchi”, spiega Alessandro Borghi, “se ne dovrebbero fare altri cento film come questo su cose che sono rimaste sospese nella storia recente. Per esempio su Giulio Regeni farei un film domani, questa cosa non mi va giu. Anche nel film su Stefano Cucchi erano coinvolto con tutta la mia rabbia poi ho semplicemente raccontato una storia che è stata scritta su carta”. Resta da vedere se tutto questo è arrivato ai giurati che dovranno votare per assegnare i David ma anche in questo caso Netflix ha tutte le carte per vincere