David 2019 | Un premio alla carriera a Tim Burton all’edizione 64

Foto dell'autore

Di Stefano Delle Cave

Il Premio alla Carriera – David for Cinematic Excellence 2019 verrà assegnato il 27 marzo a Tim Burton nel corso della sessantaquattresima edizione dei Premi David 2019.

Ad annunciarlo la presidente Piera Detassis. Il giorno dopo uscirà nella sale italiane il nuovo film di Burton Dumbo

Ai David 2019 sarà premiato Tim Burton

Il 28 marzo tornerà nella sale italiane il grande maestro Tim Burton con il live-action rivisitazione del grande classico Disney Dumbo che sicuramente ci riproporrà tutta la fantasia e la visionarietà di questo grande regista. Tim Burton, per l’occasione, riceverà un riconoscimento anche dal cinema italiano.

Il giorno prima, il 27 marzo, durante la sessantaquattresima edizione dei Premi David di Donatello presentata da Carlo Conti, Burton riceverà il Premio alla Carriera – David for Cinematic Excellence 2019 come riconoscimento del suo genio cinematografico. Ad annunciarlo Piera Detassis, Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, in accordo con il Consiglio Direttivo

Ai David 2019 sarà premiato Tim Burton
foto di Tim Burton tratta da cameralook.it

Le parole di Piera Detassis

“È un grandissimo onore per noi consegnare il Premio alla Carriera a Tim Burton celebrando così la sua straordinaria energia creativa e il talento multiforme espresso in tanti capolavori come Edward mani di forbice, Ed Wood, Il mistero di Sleepy Hollow, La fabbrica di cioccolato, La sposa cadavere, per citarne solo alcuni“, ha detto la presidente Piera Detassis commentando la decisione di premiare ai David il noto regista americano,

Burton è certamente uno dei grandi innovatori della storia del cinema e la sua opera è la visionaria prosecuzione di una grande tradizione culturale che parte da Edgar Allan Poe, attraversa l’espressionismo e il surrealismo, l’illustrazione e il fumetto, per arrivare fino all’arte digitale: il risultato è una sintesi personale di profonda poesia in cui emerge, con malinconica ironia, il racconto di figure e temi attualissimi, su tutti la paura dell’altro, e insieme l’empatia con il diverso, il ‘mostro’, la difficoltà e la necessità di trovare una conciliazione con gli esclusi e gli incompresi”

E non poteva essere diversamente per un regista che ci ha fatto piangere, amare, meravigliare, spaventare e riflettere.