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Settembre 8, 2024, domenica

David LaChapelle, il re del surrealismo pop diventa genio nella fotografia

David LaChapelle nasce 1963 a Fairfield nel Connecticut l’11 Marzo del 1963. La sua carriera inizia nel campo della moda e si sviluppa nel mondo della  pubblicità, diventando un famoso fotografo d’arte. Sono celebri i suoi  ritratti di personaggi famosi stilizzati e spesso surreali. In età giovanile diventa un marines ma fa presto ritorno a New York per specializzarsi in fotografia. David studia alla North Carolina School of the Arts e alla School of Visual Arts di New York. La sua notorietà ha un’ascesa quando conosce Andy Warhol, che lo ingaggia per lavorare presso la rivista Interview Magazine. Diviene da allora il genio della fotografia, lavorando con alcune delle più grandi celebrità del mondo da Madonna a Leonardo DiCaprio passando per Rihanna. Le sue immagini sono sempre originali e ogni fotografia è un’opera d’arte.

David LaChapelle fotografo di icone reinventa la raffigurazione religiosa dove  Gesù è un giovane hippie con il corpo di Micheal Jackson

David LaChapelle ph. MutualArt

Il frutto del tanto lavorare porta alla creazione del suo primo libro fotografico, dal titolo LaChapelle Land. I lavori successivi sono Hotel LaChapelle, che contiene alcuni scatti di celebrità, Artists and Prostitutes e Heaven to Hell. Le star che hanno posato per lui sono moltissime, fra le quali spiccano: Courtney Love, Pamela Anderson, Amanda Lepore, Angelina Jolie, Madonna, Benicio del Toro, Tupac Shakur, Marilyn Manson, Elizabeth Taylor, Carmen Electra, Björk, RiverPhoenix, Tori Amos, Drew Barrymore, Michael Jackson, Aaliyah, Leonardo DiCaprio, Uma Thurman, Shirley Manson, David Duchovny, Rose McGowan, Lindsay Lohan, Sarah Jessica Parker, Eminem, Lady Gaga, Nicki Minaj, Kanye West e Rihanna. Leonardo di Caprio è fotografato immerso nella frutta mentre tiene in mano tre banane. Eminem posa nudo con un candelotto di dinamite in fiamme proprio nelle parti intime. E poi l’ultima cena è rappresentata con una tovaglia di plastica dai colori sgargianti. Gesù è un giovane hippie con il corpo di Michael Jackson. Maria Maddalena è in versione Kim Kardashian mentre piange glitter. “Sono andato alla scuola d’arte ed ho sempre creduto che sarei diventato un pittore. Sfortunatamente non ho finito il liceo, ma anche questo faceva parte del piano.”

Ogni fotografia narra una storia, portandosi dietro le influenze sociali e culturali dell’epoca in cui è svolta

David LaChapelle ph.Aweita

Le immagini che caratterizzano lo stile di LaChapelle sono raccontate come un’insieme di colori sgargianti, che traspirano tutte le dinamiche culturali con cui l’artista viene a contatto. Ricche di simbolismo e piene di un senso che solo lui riesce a far trasparire. Ogni fotografia narra una storia, portandosi dietro le influenze sociali e culturali dell’epoca in cui è svolta. L’arte di LaChapelle mette insieme moda e personaggi famosi, unendoli insieme e creando un genere nuovo. Alcune delle opere più famose di LaChapelle sono quelle a sfondo provocatorio : La Pietà con Michael Jackson, American Jesus: Hold me, carry me boldly con Kanye West e Last Supper con Leonardo DiCaprio. Le sue foto diventano caratteristiche perché trasudano ironia . Diventa anche un famoso regista di videoclip musicali. Nel 2005 dirige il documentario Rize che viene premiato al Sundance Film Festival. Viene girato nei tipici sobborghi periferici di Los Angeles, descrivendo le varie sfaccettature della danza sviluppata nei sobborghi della città. “Non ho mai visto alcuna differenza tra l’essere un fotografo o un artista. Non mi piacciono questi schemi. Se a qualcuno piace pensare che sia arte è fantastico, lascerò che sia la Storia a decidere”.

Il suo stile kitsch usa i colori traslucidi per evocare uno spirito di provocazione assoluto

Era il 1991 quando il New York Times scriveva di David: «Influenzerà il lavoro di una nuova generazione nella stessa misura in cui Avedon è stato un pioniere di quello che oggi è considerato normale». Diventa il re assoluto del surrealismo pop, trasformando il banale in qualcosa di straordinario. Le sue immagini sono ricche di significato e sono una vera e forte riflessione sul mondo che abbiamo attorno. Il suo stile kitsch usa i colori traslucidi per evocare uno spirito di provocazione assoluto. Nello stesso anno David LaChapelle si occupa della foto che andrà a rappresentare la campagna della Diesel. Essa rappresenta due marinai dell’equipaggio di un sottomarino statunitense che celebrano l’agognata fine della Seconda guerra mondiale baciandosi. Fu uno dei primi annunci pubblicitari con una coppia gay. Nel 2004 si occupa della regia dello spettacolo di Elton John per il Caesars Palace di Las Vegas. Diventò lo show con i maggiori incassi dell’anno.

Le foto di LaChapelle sono famigerate in tutto il globo perché risultano da tutti comprensibili

Realizza il promo della prima e della quarta Stagione di Desperate Housewivese e di Lost. Nel 2006, LaChapelle ha deciso di mettere fine alla sua carriera nonostante le sue opere fossero acclamate dal mondo intero. Si ritira in una fattoria alle Hawaii, occupandosi solo ed esclusivamente di alcune mostre. Le foto di LaChapelle sono famigerate in tutto il globo perché risultano da tutti comprensibili, nonostante il loro assemblamento sia figlio di un duro lavoro e molta fantasia da parte dell’artista. Questo ritiro forzato produce una nuova fotografia David LaChapelle visibile a Brescia presso la Pinacoteca Tosio Martinengo nella mostra David LaChapelle per Giacomo Ceruti. L’artista rende omaggio al pittore lombardo che raccontava la classe povera e le loro condizioni. In Gated Community, scattata a Los Angeles si rende giustizia alla questione marginalità dove troviamo rappresentato un rifugio dei senzatetto formato da tende però firmate dai brand più famosi della moda. Ineccepibile la serie Jesus is my homeboy, contenente sei fotografie che ritraggono scene di vita quotidiana di Gesù ambientate in una città contemporanea. “L’arte è stata una vocazione, ho sempre saputo che sarei diventato un artista. Le immagini mi appaiono semplicemente in testa, vivo e lavoro in maniera molto intuitiva.”

Sabrina Baiocco

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