Ecco le parole del giovane olandese della Juventus.
E’ un ottimo periodo quello che sta attraversando Matthijs De Ligt, che nella serata di Lunedì è stato premiato con il Trofeo Kopa, il “pallone d’oro” degli Under 21. Dopo qualche difficoltà di adattamento al calcio italiano, finalmente il giovane difensore olandese sta cominciando a dimostrare tutto il suo reale valore nella Juventus.
Lunedì è arrivata la gratificazione dalla Francia, da quella stessa giuria che invece ha mandato su tutte le furie il suo compagno di squadra Cristiano Ronaldo. Il trofeo Kopa, rappresenta una gratificazione non da poco, se si pensa che lo scorso anno, a vincerlo è stato un crack del calcio mondiale come Mbappé. E’ stato lo stesso attaccante francese a consegnare l’ambito premio a De Ligt.
Il difensore bianconero, si è aggiudicato il premio Kopa staccando di pochi punti altri due astri nascenti del calcio mondiale come Sancho e Joao Felix. E’ cosi France Football, la rivista che oltre il Kopa, assegna anche il pallone d’oro, ha fatto qualche domanda al fresco vincitore del premio.
Le dichiarazioni di De Ligt
Su una carriera alternativa al calciatore De Ligt ha risposto:
“Se non fossi diventato un calciatore sarei diventato un agente per provare a battere Mino Raiola (il suo manager). O Avrei cercato di reclutarlo. Scherzi a parte non ho mai pensato a cosa avrei potuto fare. Ero ossessionato dall’idea di diventare un calciatore. I miei genitori erano d’accordo ma prima dovevo finire gli studi. Cosa che ho fatto. Dicono che sarei diventato un businessman.”
Poi De Ligt se si è soffermato sul ricordo migliore, della sua giovane carriera, tornando con la mente alla strepitosa stagione passata con l’Ajax:
“Il miglior ricordo tra i professionisti è la scorsa stagione, nella sua totalità. Non riesco a far emergere qualcosa in particolare. Abbiamo vinto il campionato e la coppa d’Olanda, siamo andati molto vicini alla finale di Champions League. E’ stato favoloso.”
In ultimo il difensore olandese ha ricordato il suo esordio con gli Orange:
“Stavo facendo colazione al centro di formazione all’Ajax. L’allenatore mi si era avvicinato per parlarmi, mi chiedevo cosa volesse dirmi e ha annunciato che ero stato selezionato per la squadra nazionale. Pensavo fosse uno scherzo, quindi sono andato su internet e ho visto che ero li. E’ un tale onore giocare per la nazionale e riuscire a farlo a 17 anni è qualcosa di incredibile.”
Ora per De Ligt la sfida più dura. Confermarsi lontano da casa, in un altro campionato, in un club che mira a vincere la massima competizione internazionale per club. Nonostante qualche incertezza iniziale, si può dire che la personalità non manca, per uno che a 20 appena compiuti, si prende la maglia da titolare della Juventus per sostituire un totem come Chiellini.