Debbie Harry, pseudonimo di Deborah Ann Harry è una cantautrice, attrice ed attivista statunitense. Nota per essere la frontwoman della band Blondie, Debby Harry non è solo questo, infatti, nei suoi cinquantadue anni di carriera la musica non è stata la sua unica costante. Sin dagli anni ’70 lotta attivamente contro il sessismo nell’industria musicale essendo stata lei stessa protagonista di molti pregiudizi. All’epoca era inverosimile e poco credibile che una band punk-rock avesse come leader una donna e questo la colpì fortemente.

Dopo aver visto le campagne benefiche sostenute da Elton John contro l’AIDS/HIV si è spinta ancora di più credendo che figure conosciute e con un grande riscontro mediatico dovessero mettersi in prima linea. Alcune delle campagne benefiche a cui ha partecipato sono quelle contro il cancro e l’endometriosi. Un’altra lotta a cui ha aderito è quella per i diritti degli omosessuali per la quale ha partecipato al festival “True Colors”.

Infanzia e fondazione dei Blondie

Debbie Harry nasce il primo luglio 1945 a Miami con il nome di Angela Trimble. A tre mesi viene abbandonata dalla madre biologica e successivamente viene adottata da una coppia del New Jersey. A quattro anni scopre di essere stata adottata e a vent’anni decide di cercare la madre biologica, la quale decise di non avere nessun rapporto con la cantante. Dopo essersi traferita a New York comincia a mantenersi facendo diversi lavori tra cui: modella ed estetista. Il punto di svolta sarà l’incontro con Chris Stein il quale entra a far parte degli Stilettoes, una delle prime band a cui Debbie Harry si è unita. Con Chris Stein inizia un rapporto d’amore e di collaborazione lavorativa fino ad arrivare alla fondazione dei Blondie nel 1974.

Nel suo libro, Debbie Harry racconta anche le differenze tra lei ed il suo alter ego Blondie, sexy ed affascinante mentre nella vita di tutti i giorni la timidezza e la prudenza erano una costante. I Blondie sono una delle più importanti band della New Wave, sempre alla ricerca della perfetta formula punk-rock. La band non si cataloga nettamente e questo la porta ad avere le più diverse influenze anche grazie all’apertura mentale di Debbie Harry. Uno dei loro maggiori successi è: Call Me scritta da Debbie Harry e Giorgio Moroder, per il film American Gigolò di Moroder stesso. Questa canzone ha un enorme successo sia in Inghilterra che negli Stati Uniti considerato anche il singolo più venduto del 1980 negli Usa secondo Billboard.

Vita di Debbie Harry, autobiografia

Nella sua autobiografia, Face It, del 2019 racconta dello stupro subito negli anni ’70. La violenza avvenne da parte di un malvivente che entrò dentro casa sua, mentre lei si trovava con il fidanzato, Chris Stein, co-fondatore e chitarrista dei Blondie. Questa esperienza insieme alle minacce ed allo stalking di un suo ex fidanzato, l’hanno portata ad affiancarsi nella lotta contro la diversità di genere, avendola vissuta sulla sua stessa pelle.

“Nessuna vita è perfetta, non importa come possa sembrare da lontano, tutti hanno della merda da affrontare. Ho vissuto momenti molto molto felici, altri di grande confusione. E continuo ad andare avanti, non so se per testardaggine o stupidità. Nessuna vita è solo felice o solo triste. È impossibile. Ma non è ancora finita. A volte mi sento come se volessi dire a tutto il mondo: ‘Non sono ancora morta!”

Giulia Bergami

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