A distanza di ben 17 anni dalla scomparsa di Denise Pipitone, la figlia di Piera Maggio rapita nel 2004 a Marzara Del Vallo, la verità circa il suo rapimento è ben lontana dall’essere trovata. Tra intercettazioni, false testimonianze e prove audiovisive, il colpevole non è stato ancora identificato. Dopo un periodo di stop alle indagini, l’inchiesta era stata ufficialmente riaperta la scorsa primavera. Ulteriori scoperte, infatti, avevano spinto gli inquirenti a riprendere in mano il caso. Sfortunatamente, però, nelle ultime ore il GIP ne ha comunicato l’archiviazione, al momento temporanea, vista l’impossibilità a poter proseguire per via dell’insufficienza degli elementi a disposizione.

Il GIP: “Archiviare le indagini su Denise Pipitone non significa abbandonare la speranza”

Da quel fatidico 1 settembre 2004 ne è passato di tempo, ma per molti le lancette sembrano essersi fermate. Denise Pipitone sparisce nel nulla e nessuno riesce a sapere più niente sul suo conto. Eppure, la bambina da qualche parte deve pur essere finita. Dalle ricerche portate avanti dalle autorità competenti nei mesi passati non è emerso alcunché che potesse portare ad una svolta definitiva. La nuova inchiesta vedeva tra gli accusati Anna Corona, Giuseppe Della Chiave, Paolo Erba e Antonella Allegrini. Tuttavia, non una prova schiacciante è stata trovata nei loro confronti. Anzi, è stata proprio l’ammissione di aver testimoniato il falso di Erba e Allegrini a far decadere le accuse.

Ad ogni modo, stando a quanto riporta RaiNews, la Procura non abbandonerà la questione, al di là della chiusura del caso. In una nota, infatti, il GIP di Marsala ha comunicato che la magistratura continuerà nel suo intento di perseguire la verità. Per quel che riguarda la sospensione, poi, il legale ha provveduto a spiegare le motivazioni che hanno portato ad una tale decisione. “Indagini lunghe e incredibilmente vaste – dichiara – da cui non sono emersi elementi sufficienti a sostenere un’accusa in giudizio. […] Non appare possibile imputare all’indagata una condotta criminosa, né tanto meno una condotta sufficientemente precisa in ordine al reato e alle modalità di realizzazione della condotta. […] Ogni ipotesi accusatoria a carico di Anna Corona appare al momento assolutamente insuscettibile di essere vagliata in giudizio“.

Scritto da Diego Lanuto.

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