Addio al San Paolo: l’impianto di Napoli sarà intitolato a Diego Armando Maradona

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Di Redazione Metropolitan

Diego Armando Maradona“, è questa la denominazione che vedremo in men che non si dica dello dello stadio di Fuorigrotta. Una decisione arrivata nel giro di 16 ore dalla scomparsa del Pibe de oro, promossa immediatamente sia dal patron della SSC Napoli, Aurelio De Laurentiis, che dal sindaco del capoluogo campano, Luigi De Magistris.

Ad avere l’onore dell’annuncio ufficiale è stata Laura Bismuto, presidente della Commissione Toponomastica del Consiglio comunale di Napoli: “In qualità di presidente della Commissione Toponomastica – spiega – ho il piacere e l’onore di annunciare alla città che, di concerto con il sindaco e con l’assessora alla Toponomastica Alessandra Clemente, sentito anche il prefetto per la deroga alla regola dei 10 anni dalla morte, abbiamo deciso di intitolare lo Stadio della città di Napoli a Diego Armando Maradona“.

Quasi tutto fatto, dunque, per una nobile iniziativa che vedrà formalizzarsi come proposta nella giornata di lunedì. Nel frattempo, le luci dell’impianto del “San Paolo” rimarranno accese per tutta la giornata di oggi e il volto di D10S sarà proiettato sui maxi-schermi nel corso del match di Europa League tra Napoli e Rijeka.

Diego Armando Maradona, non solo lo stadio per ricordarlo

Quella dell’intitolazione dello stadio non è l’unica opera in memoria di Diego Armando Maradona. Nella puntata di “Porta a Porta” di ieri, infatti, è intervenuto Aurelio De Laurentiis. Il rinomato produttore cinematografico, al termine di un’era, ha già grandi progetti per il piccolo schermo: una serie TV da 12 puntate sugli anni vissuti a Napoli, in stile “The last dance” prodotta da Netflix per celebrare Michael Jordan.

È stato un secondo San Gennaro, con tutto il rispetto per il santo patrono della città. Lui era genio e sregolatezza: è questo che lo lega ai napoletani. Diego armando Maradona aveva una personalità che andava oltre, è stato il più grande calciatore del mondo. e sarà difficile che qualcuno possa ripetere ciò che ha fatto“.

Nicola Gigante

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