Dieta Mediterranea, Power Lifting e Calisthenics: la triade dei grandi Atleti

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Di Redazione Metropolitan

Fino a che punto lo sport e l’atletica vanno di pari passo con l’alimentazione a base di proteine e steroidi proposta dagli standard delle palestre moderne?

In Calabria, esistono realtà ginniche molto di avanguardia, che propongono un tipo di allenamento totalmente basato sui prinicipi di una dieta sana ed equilibrata e sull’esercizio corporale.

«E’ quanto mai necessario ribaltare la falsa credenza per cui essere atleti perfetti significa mangiare carne ogni giorno e pomparsi di integratori», ci spiega Antonio Cassano, personal trainer presso la palestra California di Paola, in provincia di Cosenza, proseguendo che «Un eccesso di proteine, infatti, non può che intaccare la regolare funzionalità corporea, sovraccaricando le vene e non favorendo una buona prestazione atletica».

Antonio Cassano, foto di Antonio Cassano

Una serie di interventi, quelli dei relatori, che ha aperto una nuova prospettiva agli occhi di giovani usualmente indottrinati, dalle pubblicità e dai luoghi comuni, a portare con sé il classico beverone da bere tutto d’un fiato in palestra, senza invece acquisire la saggia abitudine quotidiana a mangiare frutta, verdura e a non bere alcolici a dismisura. Un messaggio che non ha alcun intento di convertire il pensiero altrui, ma che dimostra, con dati alla mano, l’enorme successo che è possibile raggiungere a livello fisico, nel power lifting tanto quanto nella ginnastica leggera o nell’allenamento funzionale, senza bisogno di “pomparsi” in maniera artificiale ed effimera. 

«Qualunque persona decida di fare sala nella nostra palestra», ci dice Cassano, «Si prepara all’idea che il plank , lo squat e lo stacco fatti come si deve, nonché gli esercizi addominali,  siano il punto di partenza fondamentale per qualunque altro traguardo si voglia raggiungere, si tratti anche del Power Lifting; l’uso degli attrezzi e dei pesi va potenziato gradualmente e il personal trainer ha la funzione di assistere i propri allievi per fare in modo che ogni esercizio sia riprodotto fedelmente ai parametri, evitando qualunque danno o sforzo fisico dovuti ad un sovraccarico o a un movimento sbagliato». 

Parole, quelle di Antonio, che sembrerebbero ovvie, in un mondo ideale, ma che invece rispecchiano ormai una preziosa eccezione, se si considera che:

  • In molte palestre, chi si allena non viene seguito mai individualmente, se non alla prima lezione, e rischia spesso di riprodurre esercizi e circuiti in maniera del tutto improvvisata e rischiosa per la salute;
  • il 90% degli sportivi è convinta di saper fare lo squat, per poi scoprire di non averne mai fatto davvero neppure uno, qualora si trovi di fronte un vero atleta;
  • un allenamento, anche di power lifting, dunque di sollevamento pesi, va sempre differenziato, nel caso in cui si abbia di fronte un ragazzo piuttosto che una ragazza, non per un discorso di maschilismo, ma per una serie di dinamiche fisiche che variano a seconda del proprio genere: sarà molto più facile che una ragazza, ad esempio, possa soffrire di risentimenti all’utero, qualora compia, con kettlebell ed altri attrezzi, degli sforzi oltre la sua portata;
  • esistono palestre che, per amore dell’avanguardia tecnologica, hanno comprato attrezzature stratosferiche, che sostituiscono finanche i movimenti più naturali del corpo, come ad esempio l’attrezzo che sostituisce l’esercizio di piegamento a corpo libero che dà origine allo squat. Con questa serie di facilitazioni eccessive e sostituendo i tappeti magnetici di vecchia memoria con quelli elettrici, si andrà sì a facilitare il lavoro dell’atleta, ma anche a disabituare il suo corpo alla reale ginnastica e a impedirgli di progredire come sollevatore di pesi, in futuro;
  • un’alimentazione povera di grassi animali permette ai reni ed al fegato di non ammalarsi, accelerando di gran lunga il metabolismo e favorendo, insieme all’esercizio fisico, nelle donne, la scomparsa di un flusso mestruale abbondante e doloroso;
  • vi sono atleti che, consapevoli di arrivare al giorno delle gare con lieve peso in eccesso rispetto alle prescrizioni ricevute, iniziano, disperati, a cercare di perdere liquidi in ogni maniera, perfino sputando, quando invece, quello della depurazione, era un lavoro da fare a monte.

Per fortuna, la Palestra California, per merito anche della responsabile, Rosetta Cristofaro, laureata in Scienze Motorie e Specialista in Posturologia Clinica,  mantiene ancora una rigida etica rispetto ai valori dello sport tradizionale, con l’uso di tappeti magnetici e non elettrici ed un’ampia gamma di lezioni pomeridiane che vanno dallo spinning, alla ginnastica aerobica, posturale, fino a pump, jumping, dance fitness, pilates e walking.  L’attrezzatura di sala, della cui gestione è responsabile Antonio Cassano, offre una gran varietà di pesi e attrezzature e di recente è stato anche avviato un progetto interessante, dal nome di Calisthenics. Quest’ultimo, il cui nome deriva dagli aggettivi del greco antico kalos, che significa “bello”, e   sthenos, che significa “forza”, consiste in una serie di esercizi a corpo libero, dunque senza l’ausilio di attrezzi di alcun tipo, che hanno l’obiettivo di potenziare la forza e l’agilità corporea, trasformando lo sport in un’arte classica quanto la scultura o la geometria.

Rosetta Cristofaro,
foto di Palestra California

Del resto, tenendo presente che il Sud dell’Italia fu culla della Magna Grecia, si potrebbe forse prescindere da un ritorno alle origini e ai valori ellenici? Decisamente no. Per questo motivo, la Dieta Mediterranea, il Power Lifting e la Calistenia , le nuove avanguardie degli atleti calabresi, ricorderanno al mondo che  Arnold Schwarzenegger, con il suo fisico al 90% steroidi, sarà pur diventato una stella del cinema… ma Hercules, figlio di Zeus e della Ginnastica Greca,  è ancora una stella del firmamento. 

Ercole Farnese, Museo Archeologico di Napoli, foto dal web

GIORGIA MARIA PAGLIARO