Digimon Survive Recensione, la Novel che non ti aspetti

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Di Lorenzo Mango

La storia (produttiva) di Digimon Survive meriterebbe un testo ben più lungo di questa recensione. Digimon Survive, infatti, è stato annunciato nel 2018 e poi continuamente rimandato, fino a quasi perderne le tracce. Il gioco fu dato addirittura per cancellato a causa Covid e problematiche annesse a febbraio 2022, quando il sito ufficiale scomparve misteriosamente per qualche giorno, alla fine fu confermato definitivamente per luglio 2022. E ora eccolo qui tra le nostre mani “digiprescelte”, avide delle promesse succedutesi in 4 anni di travagliata produzione.

Promesse in larga parte mantenute per la verità; se non fosse che in quattro anni la memoria rischia di fare cilecca. E di diluire fin troppo l’hype per una nuova storia inedita e molto più dark del normale, con protagonisti nuovi digiprescelti mai conosciuti e un numero di Digimon ristretto, ma ben caratterizzato. C’è poi anche il fatto che Digimon Survive è una Novel. Ostinatamente e senza porre freni a nessuno dei classici difetti del genere. Sapete cosa significa, vero?

Digimon Survive Recensione

Digimon Survive Recensione, sopravvivere ai dialoghi

Significa nè più nè meno che dovrete sopravvivere ai dialoghi, in senso letterale. Digimon Survive, infatti, vi metterà di fronte a una mole gargantuesca di testi divisi senza soluzione di continuità tra “utili” e “inutili”. Come comprendere quali sono di un tipo e quali di un altro, quando il gioco ce li spalma tutti insieme di fronte costringendoci a leggerli, pena uno sviluppo “monco” di vicende che possono divenire interessantissime? Da qui, il mio invito a  “sopravvivere ai dialoghi”. 

Per gli amanti del genere Novel iper-narrativo questo non sarà un problema. I testi sono scritti e localizzati molto bene in italiano, e i doppiaggi sono altrettanto di qualità. Ad accompagnarli, inoltre, c’è una buonissima direzione artistica estrinsecata attraverso i classici media del genere Novel. Ovvero cut-scene animate in stile anime da far invidia ai migliori OAV (Original Anime Video). Ma anche e soprattutto (dato che sono gli elementi narrativi che vedrete usati più spesso) modelli 2D dei personaggi posti su sfondi statici, con vari set di emozioni disponibili per rendere più vivi possibili i momenti ultra-narrativi di cui sopra. 

Digimon Survive Recensione

I Digimon sono i veri protagonisti

Un punto a favore indubbio della produzione è la scelta di inserire all’interno delle meccaniche “da novel”, quindi dialogative, anche i Digimon. Ciascuno dei mostri digitali presenti ha linee di testo proprie, personalizzate sulla psicologia assegnata alla singola  tipologia di Digimon (Agumon più sicuro di sé, Gabumon più “affezionato” al proprio digiprescelto, più protettivo, ecc.). E in base alla personalità definita in tal senso, il gioco propone un metodo di “cattura” simile, ma più approfondito, a quello della serie Shin Megami Tensei. Non basato su sfere, schede, dischi, floppy o chissà cosa. Invece, incontrando determinati Digimon in date sessioni di gameplay (non solo narrazione quindi) potremo avanzare lungo un albero a scelte multiple di dialoghi che può sfociare in un good, o in un bad ending. Nel caso del good ending, ovviamente, il Digimon entrerà a far parte del nostro pool di combattenti e alleati. 

Va da sé che questa scelta ha risvolti super positivi, e richiede in cambio dei compromessi a livello tecnico/progettuale del gioco. Molto più che in altri titoli come Cyber Sleuth, infatti, i Digimon sono più che “equipaggiamento” per il nostro personaggio. Meri strumenti di lotta da disporre sul campo alla bisogna, sacrificandoli se necessario sull’altare di uno scontro particolarmente difficile. Diventano, invece, parte del cast al pari delle controparti umane, in modo del tutto simile a quanto accade nella serie animata Digimon originale. E sappiamo tutti quanto, rispetto a Pokémon e alle sue numerose stagioni, nell’anime Digimon le tematiche trattate e la loro pesantezza debbano molto al diverso uso che gli sceneggiatori fanno delle creature. Al fatto, per esempio, che parlino la nostra stessa lingua, e mostrino emozioni identiche a quelle umane. 

“Strategico” a turni

“Dulcis in fundo”, vorrei scrivere ora per introdurre il paragrafo dedicato ai combattimenti a turno e al gameplay extra-Novel. Invece, temo di dover correggerlo in “Amaris in fundo”. Infatti, purtroppo, l’attenzione riposta nel confezionare un prodotto dalla narrativa profonda e strutturata deve aver spostato troppo gli equilibri in fase di sviluppo. E il risultato è un sistema di combattimento strategico a turni che ha molto il sapore del “riempitivo facile”, per non proporre ai giocatori una Novel pura al 100%, senza elementi da JRPG. Di certo il numero esiguo di Digimon a disposizione non aiuta: sono appena un centinaio. Ma come ho scritto poc’anzi, è un numero asservito alla necessità di rendere questi cento Digimon più di semplici mostri da allevare per combattere. 

Il problema, però, risiede in una eccessiva semplificazione delle meccaniche vere e proprie durante gli scontri. Che propongono una semplicissima griglia a scacchiera nella quale i Digimon possono solo muoversi, ciclare tra pochi attacchi ed evolversi alla bisogna, potenziando l’offesa al prezzo della mobilità. Fra l’altro si tratta di scontri distribuiti con il contagocce in un mare ben più ampio composto dalla succitata narrativa Novel. Affezionarsi al gameplay strategico diventa così molto più difficile. Sommiamo al tutto una difficoltà davvero imbarazzante, che solo durante qualche scontro con i Boss intrattiene davvero et voilà: il disastro (parziale) è servito.

Digimon Survive Recensione, solo per appassionati  

Digimon Survive ne ha passate tante prima di questa mia recensione. Ma non credo sia a causa di quelle problematiche che è arrivato a noi nella forma in cui è oggi. Invece, Digimon Survive ha voluto essere autorialmente ciò che ho giocato io in questa calda estate. Denso di tutta la sua narrativa profonda e articolata, narrata testo dopo testo, dialogo dopo dialogo, espressione sorpresa dopo espressione sorpresa dei tanti protagonisti. Purtroppo, a meno che non siate fan dei Digimon davvero “incalliti”, o anche, va bene uguale, amanti del genere Novel tanto da preferire i momenti narrativi a quelli puramente ludici, Digimon Survive rischia di venirvi a noia in fretta.

Attenzione: ciò non significa che il titolo non sia valido. E il voto in calce a questa recensione (di tutto rispetto) vuole comunicare esattamente questo. C’è tanto da apprezzare, o addirittura amare, in Digimon Survive. A partire da un elemento che fino ad ora non ho trattato, ma la cui forza espressiva è evidente fin dal primo menù di gioco: la colonna sonora. Di brano in brano vi accompagnerà attraverso ogni situazione sottolineandone l’emotività. Semplicemente, mi preme che sappiate a cosa andate incontro immergendovi in Digimon Survive. Non un titolo classico con mostri da catturare e far evolvere, prestando attenzione a statistiche e miglioramenti di strategia, di lotta o chissà cosa. Bensì, un videogioco interamente votato alla narrazione: una Novel. Senza niente di davvero “nuovo” all’orizzonte ludicamente parlando.

DIGIMON SURVIVE RECENSIONE | TESTATO SU PS5 (in retrocompatibilità da PS4)

+Filmati e cut-scenes curatissimi
+Storia interessante e matura
+Digimon tutti ben caratterizzati…

-…ma 100 Digimon sono un po’ pochini
-Il sistema di combattimento è troppo semplificato
-Certi “muri di testo” sono un po’ incombenti

VOTO: 7.5