Diritti civili, Michetti su Roma “inclusiva” ma non troppo

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Di Giorgia Bonamoneta

Fino alle 15 di lunedì 18 ottobre le urne resteranno aperte per le elezioni amministrativa 2021 in 65 comuni, tra questi impegni troviamo anche quelli del ballottaggio tra i due candidati romani: Enrico Michetti e Roberto Gualtieri. Proprio in vista di questo ballottaggio i due candidati si sono scontrati in un confronto televisivo e in questa sede Michetti ha riposto ad alcune domande sui diritti civili in maniera criptica, se non del tutto evasiva (il candidato sindaco non è nuovo a queste uscite dopotutto). Perché è questa la fine che fanno i diritti civili, in particolare quelli della comunità lLGBTQ+, quando determinate politiche sono al potere: spariscono.

Questo discorso, che non vuole fare di tutte le destre un fascio (un gioco di parole non voluto, forse) rischia però di essere molto concreta in Italia. Pensiamo alla fine politica e mediatica del Ddl Zan, al modo nel quale si è arenato un dibattito sociale, politico e culturale su pregi e difetti del disegno di legge.

Roma è inclusiva, ma non troppo

Le elezioni a sindaco di Roma sono un appuntamento per la nazione tutta, non solo per i cittadini romani. Certo, nel microsistema complesso che è la città di Roma sono i cittadini romani a decidere come essere gestiti, nel bene o nel male. L’impatto dell’immagine di Roma a livello internazionale però fan di queste elezioni un momento decisivo per il futuro prossimo di tutto lo Stato. Inutile negarlo.

Per questo le risposte di Enrico Michetti al confronto televisivo con Roberto Gualtieri, in onda su SkyTg24, sono quantomeno preoccupanti. La questione dei diritti civili viene riassunta in una non-risposta di pochi secondi:

Roma ha sempre garantito tutto a tutti, Roma è una città inclusiva che ha accolto sempre tutti, una città ecumenica, è il centro della cristianità. Purtroppo ci sono barriere architettoniche, è una città trattata male che avrebbe bisogno di rifarsi il trucco e diventare più accessibile.

La narrazione di Roma come inclusiva e accessibile a tutti è affascinante certo, ma non è reale. Piacerebbe ai romani in primis poter dire che Roma non ha barriere, non ha impedimenti o addirittura ostacoli fisici. Ma la verità, amara, è che Roma è in una situazione di confusione labirintica – senza una via di uscita – per tutti, soprattutto per le persone disabili.

Esempi di non inclusione

Michetti, come candidato sindaco, dovrebbe conoscere la situazione del territorio romano. Dire “Roma è una città inclusiva”, per poi ammettere che “purtroppo ci sono barriere architettoniche” è un modo per dire tutto e niente, per non rispondere. Roma non deve rifarsi il trucco, Roma deve ripensare totalmente la propria struttura.

Il video integrale della risposta lo trovare qui: Michetti dibattito SkyTg24 con Gualtieri.

Sì, ma i diritti civili?

Qui casca l’asino. Sembrerebbe quasi che Michetti non abbia compreso l’intento della domanda fatta da Fabio Vitale, il conduttore e mediatore del dibattito, sui diritti civili. La verità è che non ci sono progetti, nel programma elettorale del candidato, per i diritti civili della comunità LGBTQ+.
Il programma elettorale di Michetti apre le braccia alla cristianità, alla famiglia tradizionale e ai bambini “normali”. Non viene citata, però, nessuna categoria fuori dal comune, diversa dalla norma per cui si limita qualsiasi inclusione.


Roma, nel programma di Michetti, vuole essere la città della bellezza, ma questa bellezza rischia di essere stantia, vecchia, riproposta. Quella frase lì, cosa nasconde? “Venivano 19 amici da Barcellona e hanno detto ‘ma voi avete l’autobus gratis’ […] siete la più grande capitale del mondo”. Il conduttore butta un “e hanno pure parlato di diritti civili immagino” e Michetti, con una risata nervosa, risponde “certo, parliamo di diritti civili, Roma ha sempre garantito tutto a tutti”. Cioè?
Che ne penseranno i cittadini romani che il biglietto lo pagano? Cosa ne penseranno i cittadini romani queer che, pur pagando il biglietto, non hanno dei diritti garantiti? È un po’ come rispondere “canna da zucchero” all’interrogazione di geografia su una nazione quando non si ha studiato il pomeriggio prima.

La risposta di Roberto Gualtieri

Il dibattito si affronta in due, così come il ballottaggio, ed è giusto in questa sede riportare anche la risposta dell’altro candidato. Il valore da dare alla risposta è personale.

Una volta interpellato Gualtieri ammette immediata me di non essere d’accordo con Michetti: Roma non è così accogliente come è stata descritta. È un grande tema quello dei diritti civili e del contrasto alle discriminazioni della comunità lgbtq+, dice Gualtieri.

Roma deve tornare a essere la capitale dei diritti“. Per realizzare questo Roberto Gualtieri ha pensato d’istituire un ufficio di dialogo con la comunità LGBTQ+ per realizzare insieme un piano contro le discriminazioni.

Roma è la città del Pride, Roma deve tornare a essere la città dei diritti. Inutile negare il problema, infilare la comunità LGBTQ+ sotto un masso per nasconderla. Le grandi capitali europee, quelle che Michetti ama citare a confronto con Roma, sono città inclusive. No, non hanno autobus gratuiti, ma pensano tutte a come lavorare sui diritti civili.

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Articolo di Giorgia Bonamoneta.