Il viterbese dj di musica techno Pierpaolo Bonelli si è affermato giovanissimo nel campo internazionale, facendosi notare da Danny Tenaglia, Veerus & Maxie Devine, Mario Ochoa e Groove Cartel.

Dopo sperimentazioni in ambito elettronico, comincia a progettare musicalmente in collaborazione con Hoola Hop Agency, facendo venir fuori il suo vero sound.

Il 12 Aprile scorso l’artista ha pubblicato Lord Town Ep per l’etichetta europea Ogopogo Records, che raccoglie tre tracce frutto di sperimentazioni dominate da kick e bassi intensi ed accompagnato da sonorità ipnotiche.

Per il dj Pierpaolo Bonelli la musica è un’incubatrice di positività.

In occasione dell’uscita del suo album HYBRID EP, avvenuta il 3 agosto, per l’etichetta tedesca District Underground, noi di Metropolitan Magazine Italia l’abbiamo intervistato:

MMI: Com’e nato il desiderio di esprimerti attraverso la musica?

Fin da piccolo ho sempre ascoltato molta musica, mi piaceva la sensazione che riusciva a creare in base anche allo stato d’animo. Per me la musica è un evasione oltre che una vera e propria passione, e credo che spesso e volentieri, la musica arriva dove non arrivano le parole.Con la musica puoi esprime anche 1 milione di sensazioni tutte insieme, riuscendo a stimolare nelle persone che ballano la tua musica, tutte le percezioni che hai utilizzato nella produzione.

MMI: Parli della musica come incubatrice di positività che trasformi in energia per far ballare la gente. Quali sono le tecniche che usi per far sì che ciò avvenga?

Beh, intanto cerco di dare sempre il massimo nel mio studio durante le produzioni, così da poter colpire il pubblico che segue il mio genere musicale, regalando momenti di viaggio e momenti di adrenalina.Nel dj-set invece, uso la musica prima di tutto come sfogo personale, dove mi lascio andare nel vero senso della parola, ballando e scatenandomi, riuscendo a coinvolgere le persone con la positività che nutro da dietro la consolle. Ho sempre creduto che se il dj si diverte, anche la gente viene coinvolta e si lascia andare.

 

MMI: Affermi che le emozioni sono importanti per le tue canzoni. Quali sono le più ricorrenti ?

Credo sia difficile spiegare le emozioni, in qualsiasi contesto, le parole non esprimono mai il senso di quello che si prova. La cosa bella della produzione musicale è che entri in studio arrabbiato e esci felice e viceversa ovviamente. Molto spesso le emozioni che si provano suonando o producendo sono molte, ovviamente le più ricorrenti sono sentire il cuore esplodere quando il dancefloor apprezza la tua musica, la felicità di vedere la gente divertirsi e sopratutto tra le emozioni più importanti troviamo: nervosismo, rabbia e l’essere pensieroso (in termine generale), che nella produzione in studio, per me sono parte fondamentale di un lavoro più unico che mai.

MMI: In che modo la musica jazz e classica hanno influenzato le tue produzioni?

Devo ammettere che questa musica mi ha praticamente formato in termini musicali.Ho sempre ascoltato fin da piccolo vari vinili di musica classica, rock, jazz etc. La cosa che mi hanno trasmesso più di tutte, è stata quella di desiderare spesso gli stacchi melodici prima di far entrare cassa e basso, ma sopratutto quella di sbizzarrirmi molto spesso nella sperimentazione di motivi elettronici nella produzione, che frequentemente finalizzo e inserisco come bonus track nei miei EP. Credo che ogni album debba possedere il brano da “viaggio”, così da offrire sia adrenalina che calma.

MMI: Presenta HYBRID EP, il tuo nuovo lavoro uscito il 3 agosto per l’etichetta di George Perry DISTRICT UNDERGROUND.

 L’album è composto da 4 brani:

– “Hybrid” il brano simbolo dell’EP, con un sound molto forte e “prepotente”.

– “Failure Sistem” è invece un brano sempre con un sound forte ma molto più melodico e ricco di spazi per caricare il dancefloor.

– “Alloyed” è un brano molto più tendente all’ormai famosa “cassa dritta” con melodie acide e bassi intriganti.

– “Inner Personality” è l’ultimo brano dell’EP, un brano composto soprattutto per essere il “viaggio” dell’album, ricco di sfumature melodiche e ricche di synth che creano un vero e proprio trip mentale. Questa uscita è per me un traguardo molto importante a livello artistico. Dopo anni di sacrifici e mesi di lavoro (mentale più che di mani in pasta) sull’album, posso definirmi molto soddisfatto del lavoro eseguito. Questo album si accosta al fianco di artisti del calibro di Mike Väth, Sebastian Groth, George Perry, Eric Sneo, Dandi & Ugo e Björn Zimmermann, ed è supportato da produttori e dj di calibro internazionale, tra i quali: Richie Hawtin, Paco Osuna, George Perry, Gabu, Seimen Dexter ed altri.

MMI: Salutandoti, ti chiediamo di consigliarci un’artista o una band che stai ascoltando in questo periodo.

Sono molti gli artisti che seguo e supporto, sopratutto ultimamente, ma per non fare il classico finale di intervista, vi consiglierò qualche artista con relativo brano, in base al mood della vostra serata: se siete pensierosi, vi consiglio “‪Caribou – Can’t Do Without You (Tale Of Us & Mano Le Tough Remix)”.

Se siete nel mood di iniziare una serata vi consiglio di ascoltarvi “Pele & Shawnecy – 99 Problems (Original Mix)”.

Se siete pronti a ballare vi consiglio un disco uscito qualche mese fa “ Pleasurekraft – Tarantula (7 Year Itch Rework)”.

Se volete rilassarvi davanti ad un amaro vi consiglio “Kerri Chandler – Rain (Original Mix)”.

Ed infine se cercate un brano da ascoltarvi in relax prima di dormire vi consiglio un classico “Paul Kalkbrenner – Sky And Sand (Original Mix)”.