Dolce&Gabbana e la svolta fur free: la maison ha finalmente deciso

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Di Redazione Metropolitan

Stefano Dolce e Domenico Gabbana smetteranno di usare pellicce animali nelle loro collezioni. D&G È FUR FREE. Una scelta più sostenibile per un brand che non può permettersi errori di questo tipo, la risonanza mediatica li obbliga a dare il buon esempio.

A partire dal 2022, da tutte le loro collezioni scompariranno le pellicce animali, fino ad ora usate in diverse occasioni all’interno delle loro sfilate. La maison dispone, infatti, di un gruppo d’élite di maestri pellicciai, dipartimento che però non morirà con questa decisione. Il loro lavoro continua, solo su capi e accessori in eco-pelliccia, la famosa fax fur, fatta da materiali riciclati e riciclabili.

«Applaudiamo la decisione di Dolce&Gabbana di cessare l’uso di pellicce animali. Questa scelta rappresenta il raggiungimento di uno standard più elevato nel modo della moda, e siamo davvero entusiasti che l’etichetta, e così tanti altri, abbraccino un percorso migliore e più innovativo che vada in questa direzione», commenta PJ Smith, fashion policy director per l’organizzazione Fur free alliance.

Il supporto arriva anche da parte della Humane society of the United states e dalla Humane society international, in conformità con le indicazioni dell’organizzazione.

La svolta cruelty-free della maison, che cambia direzione, incamminandosi verso l’era della sostenibilità, è una notizia che sta facendo il giro del mondo della moda italiana e internazionale, con la speranza che altri brand di punta facciano lo stesso. Ricordiamo ad esempio, un episodio dello scorso MET Gala. Avete tutti presente il vestito da diva hollywoodiana di Billie Eilish? Quell’enorme, meraviglioso zucchero filato? Bene, due informazioni per cominciare: la cantante californiana è notoriamente vegana (lo ha detto più volte nel corso di varie interviste) e l’abito è di Oscar de la Renta.

Cosa è successo? Billie si era inizialmente rifiutata di collaborare con De la Renta, a causa dell’uso di pellicce animali del brand. Decise allora di lanciare la sua proposta: avrebbe indossato il favoloso vestito ad una sola condizione, ovvero che la maison diventasse fur free. Ciò che Billie chiede, Billie ottiene.

Grazie a lei adesso anche Oscar de la Renta si è spinto oltre i suoi precedenti limiti, diventando più eco-sostenibile. Menomale, perché se avesse rifiutato la proposta, non avremmo mai avuto il piacere di vedere quella straordinaria creazione sul red carpet del MET.

Fondamentale, quindi, che i marchi di lusso inizino ad adattarsi ad una società che sta tentando di ridurre il suo impatto sul mondo, un’impronta troppo violenta e non più tollerabile. Grazie Dolce&Gabbana e grazie Oscar. E a tutti gli altri, che state aspettando?

Serena Baiocco

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