La Domenica delle Palme nel racconto di Giotto

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Di Redazione Metropolitan

Giotto ci racconta l’ingresso di Gesù a Gerusalemme per la Domenica delle Palme nel ciclo di affreschi della Cappella degli Scrovegni a Padova, capolavoro dell’arte occidentale.

La Domenica delle Palme di Giotto

Giotto ci racconta l’ingresso di Gesù nella città di Gerusalemme per la Domenica delle Palme nel ciclo di affreschi della Cappella degli Scrovegni a Padova, uno dei capolavori dell’arte occidentale.

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Giotto – Ingresso in Gerusalemme – Cappella Scrovegni Padova photo wikipedia

L’episodio dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme è quello descritto dai vangeli. “In occasione della sua ultima pasqua Gesù si recò nella città santa di Gerusalemme ove fu accolto come Messia dalla folla festante che lo acclamò gridando Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore e agitando rami d’ulivo e di palma”.

La scena spicca come una delle più naturali del ciclo di affreschi. Giotto decise di evidenziare la figura di Cristo che avanza verso la Porta d’Oro di Gerusalemme. La sua figura sovrasta le altre. Lo sguardo è fermo: Gesù è consapevole del suo destino che, una volta entrato in città, lo condurrà alla cattura e alla crocifissione.

La scena è divisa in due blocchi: sulla sinistra è collocato il gruppo dei discepoli preceduti da Gesù a cavallo di un asino, a destra c’è la folla festante che esce dalla porta di Gerusalemme. La folla lo saluta con lo sventolio di rami di ulivo e di palma, e sullo sfondo sono dipinti dei ragazzi che si arrampicano sugli alberi di olivo per raccoglierne i rami. I rami di ulivo sono gli stessi che ancora oggi vengono raccolti e benedetti nella Domenica della Palme nel mondo cristiano.

Giotto - Ingresso in Gerusalemme - Cappella Scrovegni Padova photo wikipedia
Giotto – Ingresso in Gerusalemme – Cappella Scrovegni Padova – particolare photo wikipedia

Una persona tra la folla si sta sfilando la veste e un’altra, prostrata a terra, sta stendendo il suo mantello davanti a Gesù.  Il distendere i mantelli davanti a lui allude al suo stato regale. Era un rito che in Oriente si riservava ai personaggi importanti, quale riconoscimento della loro regalità.

 Giotto - Ingresso in Gerusalemme - Cappella Scrovegni Padova - particolare della veste - photo wikipedia
Giotto – Ingresso in Gerusalemme – Cappella Scrovegni Padova – particolare della veste – photo wikipedia

Arte e Religione

La religione da sempre ha utilizzato il linguaggio dell’arte per raggiungere larga parte delle persone. Perchè attraverso l’arte il messaggio arriva direttamente a ognuno, senza nessuna mediazione. Da sempre l’arte ha sempre raccontato le storie sacre, anche a chi non era in grado di leggere.

La grandezza di Giotto

La grandezza di Giotto è proprio in come riesce rappresentare la scena, a rendere gli atteggiamenti dei singoli personaggi. Questo aspetto realistico è da sempre un punto di forza di Giotto. Per leggere un suo affresco è necessario esaminare, mettere a fuoco al gestualità dei personaggi. Ogni personaggio attraverso i gesti delle mani, l’espressione del volto e gli atteggiamenti del corpo manifesta i propri sentimenti. Con questo nuovo stile Giotto si stacca da quella che nel XIII° secolo era stato lo stile artistico dominante. Giotto opera una rottura con la tradizione bizantina. Qui le figure erano immerse in una fissità ieratica su sfondo dorato e con lo sguardo che oltrepassava il mondo formale. Con Giotto l’arte occidentale europea prenderà una nuova strada verso un nuovo modo di concepire il mondo.

di M. Cristina Cadolini