Il candidato Donald Trump è stato escluso dal voto delle primarie repubblicane in Colorado. La Corte suprema lo ha deciso a causa del suo ruolo nell’assalto a Capitol Hill il 6 gennaio 2021. La decisione è stata presa a maggioranza: 4 a 3. È la prima volta nella storia che un candidato alla presidenza degli Stati Uniti viene dichiarato ineleggibile. La Corte ha motivato la decisione citando il 14esimo emendamento, che esclude dalle cariche pubbliche i funzionari coinvolti in «insurrezioni o rivolte» contro il governo americano. Steven Cheung, portavoce della campagna di Trump per il 2024, ha annunciato un ricorso alla Corte suprema degli Stati Uniti. E ha parlato di una decisione «sbagliata e antidemocratica».

Il 14esimo emendamento fu adottato nel 1868, dopo la Guerra civile americana. Affronta i diritti di cittadinanza e la pari tutela delle leggi. Ma la sezione terza dell’emendamento afferma che i funzionari pubblici che hanno giurato di sostenere la Costituzione sono banditi da futuri incarichi se coinvolti in una “insurrezione” o “rivolta”. La formulazione è considerata vaga e non menziona esplicitamente la presidenza. Finora è stata applicata solo due volte dal 1919. La sezione terza fu introdotta per impedire che qualsiasi funzionario civile o militare che aveva servito negli Stati Uniti prima della Guerra civile riguadagnasse posizioni di autorità se aveva tradito il suo Paese sostenendo la Confederazione sudista.

A presentarsi davanti ai giudici chiedendo l’esclusione di Trump dalla corsa i Citizens for Responsibility and Ethics di Washington. La loro richiesta era stata respinta in prima istanza. Ricorsi analoghi sono stati promossi in Minnesota e Michigan. E respinti, per ora. Ma proprio le tante richieste porteranno a una decisione della Corte Suprema, che avrà l’ultima parola sulla candidatura di Trump. Il Colorado ha deciso di dare tempo fino al 4 gennaio prima di rendere operativa la scelta, per fornire spazio agli eventuali appelli. La Corte Suprema ha attualmente una maggioranza conservatrice: tre giudici sono stati nominati proprio da Trump.

Gli avvocati di Donald Trump hanno annunciato che presenteranno ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti contro la sentenza della Corte Suprema del Colorado. “La Corte Suprema del Colorado ha emesso una decisione completamente errata e presenteremo rapidamente un ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti e una contestuale richiesta di sospensione di questa decisione profondamente antidemocratica”, hanno detto i legali di Trump. La Corte Suprema del Colora ha quindi sospeso la sua decisione fino al 4 gennaio, o fino a quando la Corte Suprema degli Stati Uniti non si pronuncerà sul caso. Funzionari del Colorado affermano che la questione deve essere risolta entro il 5 gennaio, termine ultimo entro il quale lo Stato deve stampare le schede delle primarie presidenziali. “Siamo consapevoli della portata e del peso delle domande che abbiamo di fronte. Siamo allo stesso modo consapevoli del nostro solenne dovere di applicare la legge, senza timore o favore, e senza lasciarci influenzare dalla reazione pubblica alle decisioni che la legge ci impone di prendere”, hanno scritto i giudici della Corte Suprema del Colorado.