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Ottobre 22, 2024, martedì

Molte donne afroamericane muoiono di parto: colpa del razzismo

Il razzismo sistemico è la causa della mortalità di molte donne afroamericane incinte o neomamme. Un fenomeno da tempo fortemente presente nella società americana e non solo.

donne afroamericane  -  Photo Credits: corriere.it
Serena Williams – Photo Credits: corriere.it

Il fenomeno della mortalità materna negli USA ha ripreso ad aumentare a partire dagli anni Novanta. Nel 2019, il Centers for Disease Control and Prevention, ha rilevato che ogni anno negli Stati Uniti muoiono tra le 700 e le 900 neomamme e donne incinte, e 500 mila hanno delle complicazioni – spesso letali – subito dopo il parto. Tra queste, le donne nere sono la maggioranza, con tre o quattro volte più probabilità di morire rispetto alle donne bianche. Ma il fatto sconcertante è che molte delle circostanze mortali potrebbero essere evitate. Tuttavia, sembrerebbe che le donne afroamericane non ricevano le stesse attenzioni e informazioni di quelle bianche, incontrando molte difficoltà nell’accesso alle cure sanitarie. Non solo. Spesso vengono prese in considerazione quando ormai è troppo tardi o, nei casi più gravi, vengono subito respinte.

Sembra verosimile che ci sia “qualcosa di intrinsecamente sbagliato nel sistema, che non valuta la vita delle donne nere e delle donne bianche allo stesso modo

Ha affermato Irving Raegan McDonald-Mosley, il direttore medico capo della Planned Parenthood Federation of America. Un fenomeno che nasce principalmente da pregiudizi etnici e che ha portato uno dei paesi più all’avanguardia, ai livelli di contesti mondiali più arretrati. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato che i numeri riguardanti la situazione americana, possono essere paragonati a quelli di paesi come il Messico e l’Uzbekistan.

Donne afroamericane: il razzismo compromette la loro salute

Una delle prime studiose del fenomeno è stata Arline Geronimus che, negli anni Settanta, si è dedicata allo studio e all’assistenza delle adolescenti afroamericane in gravidanza provenienti dalle zone urbane più povere. La ricercatrice si è resa conto di quanto i problemi di salute – asma o diabete di tipo 2- e lo stile di vita fossero collegati; e di come gli svantaggi sociali pregiudicassero la salute delle ragazze in gravidanza. Pertanto, tale ricerca ha confermato che il razzismo non solo compromette l’equità e la qualità dei trattamenti medici, ma anche la base della salute delle donne madri nere.

Un dato che è stato riscontrato anche qualche anno dopo, da ulteriori ricerche effettuate all’inizio degli anni Novanta. Queste hanno individuato la spiegazione al fenomeno dello stato allostatico, un meccanismo fisiologico che causa scompensi e malessere al corpo (problemi ormonali, insonnia, depressione e strategie di adattamento dannose quali fumo, alcolismo e obesità) a causa delle forti condizioni di stress quotidiano.

Mortalità nella comunità afroamericana: tutte le classi sociali colpite

La mortalità delle madri afroamericane è un fenomeno trasversale che oggi colpisce donne di tutte le estrazioni sociali, anche dello star system. Nel 2017, la tennista Serena Williams ha rischiato di morire subito dopo aver partorito la sua bambina con un cesareo d’urgenza. La donna ha iniziato ad accusare problemi respiratori ed è stata proprio lei a riconosce i sintomi di una grave condizione alla quale era già sopravvissuta anni prima: un coagulo di sangue nei polmoni.

Malgrado la situazione e la sua consapevole richiesta d’aiuto, Serena non è stata subito presa sul serio dal personale sanitario, tanto che ha dovuto insistere per convincerli a sottoporla ad una TAC e ad una dose di eparina, un anticoagulante. Se non fosse stato per la sua consapevolezza e insistenza, non sarebbe sopravvissuta. L’esame infatti ha confermato la presenza di molti coaguli nei polmoni della donna e non solo; la forte tosse dovuta al problema respiratorio, le ha causato l’apertura dell’incisione del cesareo e un’emorragia interna. Un vero e proprio incubo per la tennista, che l’ha costretta a letto per ben sei settimane.

La mortalità delle madri afroamericane è un neo della società che, per risolverlo, va approfondito ma soprattutto compreso. Anche il Comitato delle Nazioni Unite ha espresso la sua preoccupazione per il fenomeno, attivandosi per migliorare la situazione. Senza contare il contributo di associazioni come Black Mamas Matter, nata nel 2015.  Il punto della questione però, è l’influenza del razzismo in una questione che può essere definita mondiale e non solo americana (le donne nere in gravidanza vivono gli stessi disagi anche nel Regno Unito). Una vera e propria crisi umanitaria in cui urge un cambiamento globale.

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