Le donne al parlamento (Ἐκκλησιάζουσαι, Ecclesiazuse) è una commedia dell’antico commediografo Aristofane. Nel nuovo appuntamento della rubrica ClassicaMente, un testo ancora attuale per temi e riflessioni che ne derivano.

Le donne al Parlamento, una profetica utopia ideologica

Andata in scena per la prima volta ad Atene, precisamente alle Lenee del 392 a.C. Le donne a Parlamento è la trama di un gruppo di donne, capeggiate da Prassagora, che mirano al potere politico. Quest’ultime tentano di convincere gli uomini a cedere loro il controllo di Atene, in quanto, convinte a loro volta di essere in grado di governare meglio la città. Atene, ora governata dal potere maschile, è infatti in rovina. Travestite da uomini, si insinuano nell’assemblea votando il provvedimento. L’egemonia del potere è ora in mano al gruppo femminile. A questo proposito, si delibera che tutte le ricchezze siano designate come comunitarie, in modo tale da essere amministrate con saggezza anche dalle stesse donne.

Le donne al Parlamento, Aristofane - Photo Credits: wikipedia
Le donne al Parlamento, Aristofane – Photo Credits: wikipedia

Si inizia ad esercitare tale potere anche in ambito sessuale sancendo che, le donne, potranno andare a letto e concepire con chiunque vogliano. Tuttavia, poiché questo provvedimento potrebbe favorire le persone fisicamente più attraenti, si prende una decisione: ogni uomo, prima di unirsi ad una donna molto bella, è tenuto ad andare con quelle poco attraenti, e viceversa. Tali delibere, però, creano una situazione surreale ai limiti del paradosso: si giunge alla fine dell’opera, quando, un giovane confuso e timoroso è conteso da tre ripugnanti donne avanti con l’età. La commedia si conclude, infine, con un copioso e lauto banchetto a cui partecipa tutta la cittadinanza.

Come Aristofane anticipò Comunismo e Femminismo

Le commedie di Aristofane sono spesso venate da un’utopia recante un ribaltamento di tutta la struttura della società: l’opera in questione importa al suo interno una sorta di comunismo e femminismo insieme, anticipandone le teorie. Non solo: attraverso l’utopia sembra svelare i moti rivoluzionari contenute in quest’ultime, siano esse di tipo collettivistico o protratte ad un sistema egualitario. Ma il messaggio di Aristofane è chiaramente un altro: un’utopia troppo estremizzata è in bilico sull’orlo di un precipizio e, primo o poi, scivolerà distruggendo i primitivi auspici. E’ il caso della suddetta commedia: a un certo punto l’assurdità prende il sopravvento. Una scena all’apparenza tragicomica come quella delle anziane e il baldo giovane costretto a concedersi giorni interi prima di intravedere una ragazza attraente, diviene spunto di riflessione. Aristofane tratta con sfumature critiche e con una bella dose di satira il prospetto della tanto decantata parità.

Le donne al Parlamento: quando l’animo umano non ha sesso

Aristofane mette in luce un aspetto umano che non ha generi, etnie o razze: l’anima. Descrive con minuzia ed ironia le animosità dell’animo maschile e femminile, giungendo ad asserire che, l’animo umano, non ha sesso: tuttavia, uomo e donna appaiono in società come rivali. Una problematica che potrebbe essere facilmente dissolta se solo si distribuisse in modo equo il potere; in questo modo non solo non esisterebbe tale tacita disputa ma non sarebbe nemmeno necessario rappresentarla o parlare di parità. Le donne al Parlamento insieme a Lisistrata e Tesmoforiazuse rappresentano la nota trilogia femminista del teatro greco. Protagoniste le donne, gli stratagemmi, il ribaltarsi della società.

Le donne in Parlamento - Photo Credits: studiarapido.it
Le donne in Parlamento – Photo Credits: studiarapido.it

Ma Aristofane è anche un pensatore concreto: non teorizza astrazioni, ma mostra il vero volto degli estremismi e di come certi intenti che al principio sembrano positivi, possano avere conseguenze brutali sottolineando il tutto in tono parodistico. Cercando un intento politico si evince come la commedia voglia criticare la situazione di crisi in cui verteva l’Atene del tempo; quindi, sembrerebbe una denuncia alla degenerazione democratica attraverso una rappresentazione grottesca della realtà. Ma, l’Aristofane concreto, potrebbe veicolare un altro tipo di messaggio: lo scetticismo circa le qualità morali dell’intera umanità, uomini e donne che siano.

Stella Grillo