La Corte Arbitrale dello Sport di Losanna impone una squalifica di quattro anni per doping al pilota MotoGP Andrea Iannone. Dopo quasi un anno di lotta, il peggior incubo di Andrea si fa reale. Il TAS mette fine al caso doping di Iannone e alla battaglia tra il pilota Aprilia, la FIM e l’Agenzia Antidoping Mondiale (WADA). Andrea viene giudicato colpevole e sospeso fino al dicembre 2023.
Caos doping, un incubo senza fine per Andrea Iannone
L’incubo di Andrea Iannone inizia il 3 novembre quando, durante la tappa della MotoGP in Malesia, vengono trovate tracce di drostanolone nel test anti-doping. Superare il test del capello e comprovare l’assenza di dolo non bastano però al pilota Aprilia che, il 31 marzo, viene condannato dalla Corte Disciplinare della FIM a 18 mesi di sospensione. Come in un brutto sogno Andrea prova a reagire, ma giorno dopo giorno l’incubo lo allontana sempre di più dal suo mondo in sella. Come in ogni gara, però, nulla è certo fino alla bandiera a scacchi così, insieme ad Aprilia, The Maniac passa al contrattacco.
Davanti alla Corte Arbitrale dello Sport il 15 ottobre, Andrea Iannone affronta, in un’ultima sfida legale, la FIM e la WADA. Durante l’intera giornata viene rianalizzato l’intero processo: i test della Malesia e la tesi dell’assunzione involontaria di carne contaminata da drostanolone; il test del capello e le prove cliniche; la testimonianza dello stesso Andrea. Il verdetto finale, però, non risveglia Andrea, bensì il mostro dell’incubo ora più reale che mai.
Il verdetto della CAS
Di seguito riportiamo il comunicato rilasciato dal Tribunale arbitrale dello sport di Losanna sul caso doping legato ad Andrea Iannone:
“La Corte Arbitrale dello Sport (CAS) ha annunciato la sua decisione nelle procedure arbitrali d’appello tra il pilota italiano della MotoGP Andrea Iannone, l’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) e la Federazione Internazionale di Motociclismo (…) Il CAS ha rigettato il ricorso presentato da Andrea Iannone e ha accolto il ricorso presentato da WADA. Di conseguenza, è stata fissata la decisione emessa dalla Corte disciplinare internazionale della FIM la seguente nuova decisione:
• Andrea Iannone è sanzionato con un periodo di ineleggibilità di quattro anni a decorrere dal 17 dicembre 2019.
• Tutti i risultati agonistici ottenuti da Andrea Iannone dal 1 novembre 2019 compreso sono squalificati, con tutte le conseguenze che ne derivano, inclusa la decadenza di medaglie, punti e premi.”
Le speranze di The Maniac si spengono alla fine, divorate dall’incubo. Il pilota Aprilia sarà dunque interdetto fino a dicembre 2023. Molto probabilmente, questo incubo segnerà la fine della carriera di Andrea Iannone, che da un’aula di tribunale deve dire addio alla pista, dove avremmo voluto vederlo sfrecciare, un’ultima volta, in sella alla sua Aprilia.
Andrea Iannone, mi hanno strappato il cuore
Queste le parole di Andrea Iannone diffuse attraverso i suoi social poche ore dopo il verdetto definitivo:
“Oggi ho subito la più grande ingiustizia che potessi ricevere. Mi hanno strappato il cuore separandomi dal mio grande amore. Le motivazioni sono prive di senso logico e con dati di fatto sbagliati. Per questo ci sarà luogo e tempo opportuni…perché di certo non mi arrendo. Sapevo di affrontare i poteri forti, ma speravo. Speravo nell’onestà intellettuale e nell’affermazione della giustizia. In questo momento soffro come di più non potrei. Ma chi ha cercato di distruggere la mia vita, presto capirà quanta forza ho dentro il cuore. La forza dell’innocenza e soprattutto…la coscienza pulita. Una sentenza può modificare gli eventi ma non l’uomo.”
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