Dora Moroni racconta il suo dramma a “Live – Non è la d’Urso” e rivela: “Devo pagare 35mila euro entro un mese e mezzo, come faccio?”.
La cantante, tristemente nota per essere rimasta coinvolta in un grave incidente stradale nel 1978 con il presentatore Corrado, ha spiegato di essersi sottoposta a un intervento all’occhio, già cieco, al fine di ridurre lo strabismo. Moroni, però, ha poi intentato una causa nei confronti dell’ospedale per la mancata riuscita dell’operazione, ma in appello è stata condannata a pagare le spese processuali.
La cantante spiega di essere stata, da sempre, una persona positiva ma adesso non lo è più: “Sono molto delusa dalla vita”, dichiara Dora Moroni. La conduttrice del programma di Canale 5, Barbara d’Urso, ha poi promesso di aiutarla e di non lasciarla sola: “Vedrai che qualcosa succederà“.
L’incidente di Dora Moroni nel 78′
Dora Moroni rischiò la vita il 13 luglio del 1978, poco meno di quarantuno anni fa. In auto con il compianto Corrado, subì un gravissimo incidente sulla Roma-Civitavecchia e a salvarle la vita fu Tony Binarelli, che riuscì ad impedire alla stessa Moroni di smettere di respirare, in attesa poi dell’arrivo dei soccorsi.
Presa per i capelli dagli uomini del 118, la Moroni rimase in coma per ben sei settimane, e al suo risveglio il percorso fu tutt’altro che in discesa: subì infatti una lingua riabilitazione che le permise di tornare a parlare, a vivere e infine a cantare, e con l’aiuto della mamma e della sera, la tenace Moroni è riuscita a riprendere di forza la sua vita. Nel suo difficile cammino c’è sempre stato al suo fianco Angelo Perrone, oggi volto noto della televisione italiana (agente di molte star), che da fan è divenuto poi una sorta di fratello della storica valletta di Corrado.
Perrone, all’epoca dei fatti solo un bambino, in un intervista dell’anno scorso ricordava quel periodo così: «Mi ricordo che quel giorno, d’impulso, di nascosto dai miei genitori, andai al San Giovanni (l’ospedale dove era ricoverata la Moroni ndr) dove c’era una folla immensa di giornalisti e paparazzi. Io andai lì. I primi giorni restai in disparte, in silenzio. Il terzo giorno si avvicinò la madre, Martina, che mi chiese perché fossi lì. Io le dissi che ero un fan e lei, da quel momento, mi fece stare con lei aspettando il risveglio dal coma di Dora». I due non si sono praticamente più lasciati.