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Dream Cycle Early Access, provaci ancora Lovecraft!

Dream Cycle è il nuovo titolo firmato dal co-creatore di Tomb Raider, Toby Gard, rilasciato in early access su Steam il 7 settembre 2021. Un’intro che, già così, fa ben sperare a prescindere da tutto il resto, dato che certi nomi pesano più di altri. Per mettervi un altro po’ di pepe nel piatto, però, sappiate che Dream Cycle tenta di rievocare nella mente dei giocatori un immaginario Lovecraftiano. 

Un’arma a doppio taglio, prodiga di creature mistiche, tentacoli, luoghi al di là della comprensione umana, geometrie impossibili, rovine, fantasmi, spazio e tanta, tanta umidità. Ma, anche, di storie circonvolute, contorte, complesse e difficili da trasporre efficacemente. Tanto che fino ad ora i videogiochi ben riusciti basati su Lovecraft e i suoi scritti si puntano sulla punta delle dita. Ma in questo caso, fin dall’attuale fase di accesso anticipato, a far ben sperare, oltre al nome di Gard, c’è molto di più. 

Dream Cycle Early Access

Dream Cycle Early Access, in certi eoni 

Lovecraft ha scritto ben più che i soli scritti inerenti Chtulu e il Necronomicon. La sua produzione letteraria spazia tra l’horror, il fantasy e il fantascientifico con tanta leggerezza e naturalezza da sospenderlo al di sopra dell’epoca storica in cui Lovecraft è vissuto. 

“Il Ciclo dei Sogni (o Opere oniriche) è il ciclo letterario che si riferisce alla produzione dal carattere onirico e fantastico dello scrittore statunitense Howard Phillips Lovecraft. Le storie appartenenti al Ciclo dei Sogni sono ambientate nel Mondo dei Sogni, una dimensione a cui si può accedere soltanto attraverso i sogni. Questa dimensione presenta una sua geografia e una sua cultura. Per l’elaborazione di questo corpus letterario, Lovecraft si ispirò principalmente alle opere di Lord Dunsany.”. E se lo dice Wikipedia ci fidiamo, giusto? 

Dream Cycle è basato, nomen omen, proprio sul ciclo dei sogni lovecraftiano, e sulla dimensione onirica nella quale la protagonista, Morgan Carter, finisce suo malgrado imprigionata all’inizio dell’avventura. Ma l’eroina, in pieno stile Croft, non è una semplice D.I.D. (donzella in difficoltà -cit Hercules). Carter è infatti un’apprendista stregone, e non esattamente una alle prime armi. Esperta nell’uso di armi bianche, da fuoco e magiche, si esibirà nel suo miglior arsenale di mosse pur di scoprire come fare ad uscire dalla regione mistica che la tiene imprigionata. E che, di converso, tiene imprigionati anche noi. 

Dream Cycle Early Access

Tra Dishonored e i Soulslike…

… e alla fine non è nessuno dei due. Il gameplay di Dream Cycle è, forse, una delle porzioni di gioco meno identitarie, ma anche con più potenziale inespresso dell’early access. La commistione di armi di varia natura. ravvicinate, a distanza, bianche e da fuoco offre una grande varietà di possibilità al giocatore. Che può anche scegliere, all’inizio dell’avventura, di giocare in prima o in terza persona. Proprio i filmati di gioco in prima persona, e la possibilità di affrontare i nemici in stealth hanno fatto pensare molti a un gameplay più “a la Dishonored”, con elementi Souls Like e tostissimi combattimenti in tempo reale. Ma no, non è esattamente così. Andiamo con ordine.

Una volta superata la primissima fase tutorial del gioco, ricca di cutscene e sezioni narrate da un doppiaggio di buonissimo livello, si entra nel cuore del gioco vero e proprio. Di spadata in pistolettata, di piroetta in trasformazione in doppio salto in kill stealth, si superano missioni racchiuse in porzioni di mappa procedurali; uniche per design, struttura e contenuti della missione da affrontare. Le zone sono infine collegate tra loro da una mappa suddivisa in riquadri, ai quale accedere singolarmente tramite portali posti in un hub centrale. Per liberare una nuova zona collegata ad una già sbloccata in precedenza, bisogna completare le missioni una ad una; potenziando Morgan con un sistema di livelli decisamente classico e con nuovi armamenti ottenuti dai forzieri nascosti nei livelli. Di missione in missione, di riquadro in riquadro, possiamo accedere alle missioni principali, e completare l’avventura contenuta nell’accesso anticipato.

Dream Cycle Early Access

Ripetitività

Lo spettro della ripetitività fa capolino dopo pochi riquadri superati, dato che al momento non ci sono molte tipologie diverse di missioni da affrontare. Uccidi tot nemici, recupera tot artefatti, ecc. Speriamo davvero che in futuro sia in programma di aggiungere nuove tipologie di riquadro diverse da quelle attualmente a disposizione; con nuove sfide, nemici, magari Boss-fight. Ci auspichiamo inoltre che la stabilità generale di determinati riquadri sia migliorata. Vuoi per via dell’estrema verticalità (un pregio della produzione e del level design senza dubbio), che forse sovraccarica il gioco di elementi da renderizzare tutti insieme, vuoi perchè… beh, è un early access. Sta di fatto che date le spec del PC con il quale abbiamo effettuato le nostre prove, certi cali di frame non sono affatto normali.

Anche le fasi di combattimento risentono, purtroppo, di una certa reiterazione a lungo andare delle azioni richieste per proseguire. Sebbene la dinamicità degli scontri sia garantita, e il gioco offra una discreta dose di approcci diversificati (combattimenti a distanza con armi o con la magia, incontri ravvicinati con armi bianche alla souls-like o stealth) mancano armi con moveset differenti che vivacizzino l’azione. E, anche, differenti varietà di nemici più o meno interessanti da combattere. Nulla di irreparabile, pensando di essere in fase di accesso anticipato. Ma anche nulla di garantito, sempre perchè il gioco è in early access. 

Uno strano cell shading

Tecnicamente, Dream Cycle non fa gridare al miracolo, ma ha uno stile pronunciato, e un’art direction decisa e identitaria. Avremmo voluto vedere sviluppate alcune delle ambientazioni oniriche più folli di Lovecraft, ma ci accontentiamo anche dei castelli, delle paludi e delle grotte nelle quali la nostra protagonista si destreggia in doppi salti e rampinate degne della miglior Lara Croft. La  qualità generale del level design è molto elevata, e ogni mondo è strutturato in modo da rendere divertentissimo l’avanzamento nella mappa. Ma visivamente, non possiamo dire di essere rimasti completamente rapiti dall’ibrido realistico/cell shading scelto per la produzione. 

Più che una scelta autoriale, cosa che probabilmente è, l’uso del cell shading suona come una facile copertura per eventuali magagne nella renderizzazione delle texture. Che, infatti, non sempre sono cristalline, o in generale tutt’altro che rifinite al millimetro. Molto meglio la gestione della luce e dei particellari, e il design verticale delle architetture in rovina. Perfette per farci sentire sperduti in un territorio a metà tra realtà e fantasia. 

Dream Cycle Early Access, in conclusione: promettente (ma troppo anticipato)

Il mio dilemma, quindi, è se consigliarvi o meno di prendere Dream Cycle in Early Access. Da una parte, la paternità eccellente e quanto di buono è presente nella produzione fanno ben sperare per uno sviluppo futuro sfaccettato, organico e di qualità di nuove feature, mondi e sfide. Dall’altro, la particolarità dello stile di gameplay e della grafica scelta per Dream Cycle, potrebbero tenere lontani giocatori più tradizionali anche qualora il gioco si sviluppi concretizzando le più rosee aspettative dei giocatori e dei developer. 

Facciamola semplice: per come è ora, Dream Cycle è una scommessa non più grande, ma nemmeno più piccola, di tanti altri early access presenti su Steam. Pertanto, prendetelo se vi piace esplorare, se siete fan delle ambientazioni decadenti e in rovina alla Lovecraft/SoulsLike. Dei combattimenti in tempo reale tutti schivate e tempismo, azione e reazione; senza dimenticare la pianificazione, indispensabile per non perire in alcuni mondi più complessi di altri. Ma non fatevi illusioni: Dream Cycle non è ancora un gioco completo. E che lo diventi o meno, non sta a noi deciderlo. Il costo attualmente ridotto del gioco in accesso anticipato (appena 20 Euro) di sicuro incentiva a farsi un giro di prova nella regione onirica. E a sperare che tutto vada per il meglio, e “vissero tutti felici e contenti”. Insomma, non proprio in stile Lovecraft, ma vabbè. 

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