Sono morti Yossi Sharabi e Itay Svirsky, due dei tre ostaggi del video diffuso da Hamas il 14 gennaio. Secondo il gruppo estremista sarebbero stati uccisi da bombe israeliane ma Tel Aviv smentisce. Invece, sarebbe ancora viva Noa Argamani, la 26enne apparsa in tre video pubblicati da Hamas, mentre altri due ostaggi, Yossi Sharabi e Itay Svirsky, sono morti. È quanto ha fatto sapere l’esercito israeliano, come ha riferito Times of Israel, all’indomani delle immagini diffuse dal gruppo islamista in cui si vedevano i due uomini senza vita.
Il portavoce militare Daniel Hagari ha dichiarato che l’affermazione di Hamas secondo cui i militari hanno colpito un edificio dove erano tenuti i 3 ostaggi, Itay, Yossi e Noa, uccidendo i primi due è falsa. “Itay non è stato ucciso da noi. È una bugia”, ha ribadito Hagari. “L’edificio in cui erano prigionieri non è stato attaccato. Non colpiamo se sappiamo che ci sono ostaggi. Abbiamo colpito obiettivi vicini a quel luogo e le famiglie informate della preoccupazione sulla loro sorte.
“Noa è viva, non abbiamo colpito noi la casa degli ostaggi”, afferma Israele
Ieri era stata Noa ad annunciare la morte degli altri due ostaggi. La 26enne si trova nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre scorso, da quando è stata rapita dai combattenti di Hamas mentre si trovava insieme al fidanzato al rave party vicino al kibbutz Re’im nel deserto a Sud di Israele
Oltre 60 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore a Gaza dagli “intensi” attacchi israeliani: lo ha fatto sapere il ministero della Sanità di Hamas. Gli attacchi hanno colpito le città meridionali di Khan Yunis e Rafah, oltre alle aree intorno a Gaza City; tra gli obiettivi anche due ospedali, una scuola femminile e “dozzine” di case.
Gli ospedali, protetti dal diritto internazionale umanitario, sono stati ripetutamente colpiti dagli attacchi israeliani a Gaza dallo scoppio della guerra: l’esercito israeliano accusa Hamas di avere scavato tunnel sotto gli ospedali e di usarli come centri di comando, oltre a sfruttare le infrastrutture civili in generale per proteggere le sue attività – un’accusa che il gruppo islamico respinge.
Il ministro della Sanità di Hamas ha reso noto il nuovo bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza dall’inizio del conflitto: sono in tutto 24.100 i morti, nella maggioranza donne, adolescenti e bambini. Secondo questo rapporto, 60.834 persone sono rimaste ferite e molte altre restano sepolte sotto le macerie dal 7 ottobre.