Ada D’Adamo è morta a 53 anni il giorno dopo essere stata inserita nella rosa dei 12 candidati al Premio Strega. Chi la conosceva sa bene che di essere candidata, finalista o magari vincitrice non le importava granché perché è sempre stata restia ai riconoscimenti. Ma il suo libro, ‘Come d’aria’, è la straordinaria testimonianza di cosa può essere il rapporto tra una madre e un figlio disabile. Come da regolamento, il libro, sottolineano a casa Bellonci, resta in gara. I funerali avranno luogo lunedì 3 aprile alle ore 12 nella Chiesa di Sant’Eusebio all’Esquilino a Piazza Vittorio.
Un libro vero ed emozionante, ma anche molto leggero, come leggera era Ada D’Adamo, di quella leggerezza che forse aveva trovato fin da bambina nella danza o che magari la danza aveva trovato in lei. La stessa leggerezza di Daria, raccontata nel libro che nonostante tutto mantiene il sorriso e l’ottimismo, in contrapposizione con la pesantezza di un corpo incapace di sollevarsi da terra.
‘Come d’aria’ è nato da una lettera che nel 2008, quando sua figlia aveva due anni, l’autrice scrisse a Corrado Augias. Una confessione né amara né dolorosa, ma pienamente consapevole, fatta in occasione di uno dei tanti momenti in cui viene messa in discussione la legge 194.
“L’ aborto è una scelta dolorosa per chi la compie, ma è una scelta e va garantita” scriveva, “Anche se mi ha stravolto la vita, io adoro la mia meravigliosa figlia imperfetta, ma se quel giorno avessi potuto scegliere avrei scelto l’aborto terapeutico.
La scomparsa di d’Adamo è stata comunicata dalla casa editrice Elliot: “Siamo molto addolorati per la scomparsa della scrittrice Ada d’Adamo, che da pochi mesi aveva pubblicato con noi il suo meraviglioso ‘Come d’aria’. È difficile trovare le parole giuste, ci stringiamo forte ad Alfredo e a Daria, e a tutte le persone a lei care”.
“La morte di Ada D’Adamo ci rattrista profondamente. Non c’è stato il tempo di conoscerla, eppure – dicono allo Strega – l’abbiamo amata grazie al suo libro. Nel presentare al pubblico ‘Come d’aria’, Elena Stancanelli, che lo ha proposto al Premio Strega, ha detto che ‘incontrare questa storia è un dono’. Ecco, è una consolazione sapere che le parole della scrittrice potranno continuare a raggiungere i suoi lettori. Ai suoi cari va l’abbraccio commosso di tutto il Comitato direttivo del premio Strega”.