
Il mondo del giornalismo e gli appassionati di sport oggi piangono la scomparsa di Rino Icardi, una delle storiche voci della Rai nelle trasmissioni radiofoniche sportive e non solo. Padre, insieme a personaggi storici della radio come Bortoluzzi, Ameri, Ciotti, Provenzali, di Tutto il calcio minuto per minuto. Iniziò con la Gazzetta dello Sport per poi approdare in radio, alla Rai. Voce del calcio era un grande appassionato di ippica.
Non solo una voce storica della radio. Ma soprattutto un gigante del giornalismo. Ieri è morto a Roma Rino Icardi: aveva 85 anni. Era nato ad Alessandria, dove al Liceo classico “Plana” (ora intitolato a Umberto Eco) fondò un giornale, “Raglio”. La passione per lo sport sbocciò con la collaborazione alla Gazzetta dello Sport prima dell’arrivo in Rai. Dove fu tra i fondatori di “Tutto il calcio minuto per minuto”. “Quel 10 gennaio del 1960, io ero presente”, ricordava definendosi “L’ultimo dei sopravvissuti”. Un team straordinario di voci che con la radio raccontavano il calcio agli italiani: da Bortoluzzi ad Ameri, Ciotti e Provenzali. “Un grande maestro per tutti – ha detto Francesco Repice, ora prima voce di quella storica trasmissione -. Il suo esame per chi cominciava? Ti metteva davanti a muro bianco e diceva: ora fai una radio-cronaca… In una notizia coglieva sempre l’aspetto particolare. Aveva una voce profonda che mi piace collegare alla profondità della sua cultura”. Tra i suoi reportage quello ai Giochi di Monaco ‘72 sulla strage allo villaggio olimpico. E tanta cronaca da caporedattore. Con l’ippica nel cuore. “Io l’amo, amo i cavalli. Lo sport che ha l’unico rapporto tra l’uomo e una persona viva, cioè tra le mani dell’uomo c’è un’anima”.
