A Kansas City sognano
Patrick Mahomes ha compiuto 23 anni lo scorso 17 settembre. Nato in Texas, il giovane Patrick comincia a giocare per la Texas Tech University, dove nel 2016 viene premiato con il “Sammy Baugh Trophy”, riconoscimento che viene conferito al miglior passer universitario. Giusto per capirsi, in passato hanno vinto questo trofeo delle vere e proprie leggende, come Steve Young, John Elway e Vinny Testaverde. Più recentemente lo hanno vinto anche Sam Bradford, Case Keenum e Derek Carr.

Il draft 2017
Al draft 2017 i Chiefs non se lo fanno sfuggire: lo selezionano al primo giro nonostante abbiano sotto contratto Alex Smith. Smith è una sicurezza, maturo ed affidabile; manca però un pizzico di creatività, di improvvisazione, di lucida follia che spesso contraddistingue i campioni e gli artisti. Mahomes passerà l’intera stagione alla spalle di Smith, giusto per capire il sistema, facendo una singola apparizione solo all’ultima di campionato. Tra l’altro non giocherà neppure benissimo ma sarà più che sufficente.
La svolta nella carriera
Evidentemente la fiducia nel ragazzo è totale. Smith, nonostante una buona stagione, viene scambiato con i Washington Redskins ed il ruolo di starter viene affidato a Mahomes, forte di un contratto da poco più di 16 milioni di dollari per 4 anni. Evidentemente il coaching staff di Andy Reid sa fare i propri conti perchè l’inizio di questa stagione di Mahomes è devastante: 4 passaggi da touchdown contro i Chargers, 6 contro gli Steelers e 3 contro i 49ers. Record di passaggi da touchdown per le prime tre gare, ben 13. Zero intercetti. C’è di più: circa 300 yard di lancio e 40 punti segnati a partita di media. Una sola parola: FENOMENALE. Dalla sua ha una grande forza, sia nelle braccia che nelle gambe, rapidità di decisione e di improvvisazione; dispone inoltre di una grande varietà di ricevitori, tutti di grande valore, come Tyreek Hill, Sammy Watkins ed il tight end Travis Kelce, oltre ai running back Kareem Hunt e Spencer Ware.

Dove si puo’ arrivare?
Con queste premesse, l’attacco dei Chiefs è destinato a far male a chiunque. Nell’ultima partita contro i 49ers avrebbe potuto fare ancora meglio se non avesse mancato un lancio per Hill che si stava involando in end zone; sicuro e sgusciante, è costretto però a patire una seconda frazione di gara un pò sterile, complice la maggior pressione della difesa dei 49ers. E’ comunque bravo a capire i momenti e le fasi della partita: quando esce il cornerback Richard Sherman per infortunio, manda due volte in touchdown i ricevitori che dovrebbero essere marcati dal sostituto Jimmie “gattodimarmo” Ward. Lucido e letale.

La difesa dei Chiefs è sembrata un pò troppo in difficoltà. Troppi tackle mancati, poca lucidità nel chiudere il running game avversario, per poco i 49ers rientravano in partita. Alla fine porta a casa una vittoria che lo mette inevitabilmente sotto i riflettori in vista della prossima partita contro i Denver Broncos: a Kansas City si sogna in grande, “sky is the limit”.