La Commissione Ue taglia nuovamente le previsioni di crescita dell’Italia.

Nella nuova stima prodotta, viene infatti evidenziato come senza aumento dell’Iva, il deficit sarà destinato a salire fino a raggiungere il 3,5 per cento nel 2020. A questo secondo la Commissione Ue, va inoltre aggiunto un ulteriore aumento del debito che, sempre nel 2020, potrebbe arrivare al 135, 2 per cento.

Una situazione che desta preoccupazione in seno ai vertici europei. D’altronde, nella stima pubblicata, l’Italia risulta ultima in quanto a crescita.
Va inoltre rilevato che dopo la diffusione di questi dati, lo spread è salito superando i 260 punti. Interrogato sulla situazione economica italiana, Pierro Moscovici ha affermato che:

“Bisognerà tornarci su, ma la Commissione valuterà la conformità col Patto nel pacchetto di primavera pubblicato a giugno, e terremo conto anche dei risultati 2018 così come il programma di riforme presentato il mese scorso”

La replica di Giovanni Tria non è tardata ad arrivare. Il Ministro dell’Economia, in aperta polemica con il rapporto pubblicato,  ha ampiamente contestato la base scientifica che avrebbe prodotto questi dati.

Fonte: ilprimatonazionale.com

L’accusa principale che rivolge alla Commissione, è quella di aver redatto una previsione politica piuttosto che economica.
Tria ha contestato nello specifico diversi punti, tra cui ad esempio il fatto che il rapporto non tiene conto dei dati del primo trimestre, che non si sono rivelati negativi.

In coda alle sue dichiarazioni il ministro ha esortato i giornalisti a non drammatizzare la situazione, in quanto secondo lui, tra qualche mese le stime europee e quelle italiane si ricongiungeranno.

Molto più dura è stata invece la reazione di Giuseppe Conte.

“Scoraggianti sono le valutazioni della Commissione europea, non i nostri numeri”

Interrogato su questo tema dai giornalisti a Sibiu, in occasione di un vertice europeo, il premier ha liquidato la questione con una lapidaria quanto polemica frase:

Il presidente del consiglio ha poi aggiunto una riflessione a proposito di un ipotetico isolazionismo politico che l’Italia sta scontando durante i vertici europei.
Su questo tema Conte ha dichiarato che:

“Il rischio dell’isolamento è il nostro complesso, in realtà poi, come vedete non siamo mai isolati in nessuna partita, al contrario, e confideremo di non esserlo nemmeno qui, però bisogna lavorare”